Il ministro dell’interno Angelino Alfano, facendo riferimento alla prostituta Nigeriana uccisa ieri a Napoli per aver difeso un’amica, ha detto “Napoli non è una città irredimibile. Lo dimostra il coraggio di una madre in particolare e delle famiglie dei tre diciannovenni incensurati che sono stati fermati con l’accusa di concorso in omicidio e rapina aggravata. Il senso civico di queste famiglie e il loro prezioso contributo fa ben sperare perché è proprio dalla consapevolezza che il principio di legalità deve prevalere sempre, che la città di Napoli può ripartire.”
Ma il ministro Alfano, con queste parole, ci incoraggia davvero a ripartire? Ma poi ripartire da cosa?
“Napoli non è una città irrimediabile”, come a dire, c’è ancora speranza. Tali considerazioni vengono fatte solo quando si tratta di Napoli, mai quando si tratta di altre città, un po’ come se il senso Civico a Napoli fosse un’occasione rara, un evento di cui rallegrarsi. Quella mamma, aiutando la polizia a rintracciare suo figlio, uno dei tre assassini, ha fatto quello che avrebbero fatto tantissime mamme napoletane, in modo naturale e spontaneo, non unicamente per senso civico. Questa, per il ministro è forse un occasione per fare passerella politica, sfoggiando i peggiori luoghi comuni, e questa volta, usandoli per complimentarsi. Pare assurdo, inoltre, che ogni qualvolta un cittadino napoletano faccia il suo dovere, come la grandissima parte dei partenopei, debba essere sempre additato come una piacevole eccezione.
Ricordiamo quindi al ministro che in alcune ridenti cittadine del Nord, dove il senso civico è radicato, i genitori di assassini hanno coperto i propri figli ed in alcuni casi addirittura giustificati.