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Anche gli arbitri mangiano fagioli

Creato il 04 ottobre 2012 da Rightrugby
Anche gli arbitri mangiano fagioli Anche i migliori arbitri come gli angeli, ogni tanto fan delle ... puzzette.
La Irb ha stabilito che fu un "errore umano"
dell'esperto arbitro internazionale Alain Rolland e dei suoi assistenti, a lasciare in 14 per quasi dieci minuti i Wallabies nel finale del match contro il Sudafrica di sabato scorso. Partita abbondantemente persa dagli Australiani, non è quello il punto: ne facciamo cenno non per contestare il risultato né tantomeno biasimare (troppo) il saputello Rolland, il quale "cade" in un errore invero sottile come vedremo, mentre altri arbitri semplicemente non sanno che pesci pigliare in casi ben più frequenti e palesi, tipo ruck o mischia ordinata.
Ricorderete cosa accadde lo scorso weekend, nella partita del Championship tra Sudafrica e Australia a Pretoria: al 71' il tallonatore Tatafu Polota-Nau stava per essere sostituito da Saia Fainga'a ma l'arbitro fu avvisato che l'Australia aveva già effettuato sette sostituzioni, pur essendo una delle sette riserve. Fainga'a appunto, mai entrato prima. Era stato il pilone Benn Robinson, entrato due volte da titolare e poi come sostituto, a mettere in confusione i quarti quinti e sesti uomini. A quel punto Rolland negò la sostituzione  - notevole lo sguardo da elettroencefalogramma piatto di capitan Sharpe mentre l'arbitro gli spiegava i motivi: ooookkkeiii ...  La decisione lasciava i Wallabies in 14 e imponeva mischie no constest (oltre ai lanci in rimessa di un pilone) per il resto della partita.
La Irb ora chiarisce come interpretare la Law 3.12 exception 2  che dalla lettera parrebbe dar ragione all'arbitro: "Un giocatore sostituito può rimpiazzare un giocatore della prima linea che si è infortunato (...) a meno che (...) la squadra abbia usato tutti i rimpiazzi e sostituzioni concessi". Il chiarimento a questo punto implica che "tutti i rimpiazzi e sostituzioni concessi" significa "numero di sostituti concessi" e non quantità di sostituzioni.
Ora è chiaro mentre prima no, a parziale discolpa dello sfortunato Rolland. A mio modesto avviso piuttosto Rolland commise un altro errore: quando a Fainga'a fu impedito di entrare, Polota-Nau torna sui suoi passi dicendo "change my mind, no sub". L'arbitro invece rispedì indietro pure lui, sostenendo che era uscito "sotto osservazione medica".  Il regolamento parla di uscita obbligatoria fino al rimedio solo nel caso di "ferite aperte" (Law 3.11 a); anche se la lettera del regolamento consente all'arbitro di negare il rientro in campo (Law 3.11 b: "Un giocatore che lascia l’incontro a causa di un infortunio oppure per altra ragione, non può rientrare a giocare fino a che l’arbitro non dà il suo consenso al rientro"), mi pare che la motivazione presentata da Rolland per negare il rientro sia inconsistente: non mi risulta che il nuovo "concussion protocol" sia già attivo nel Championship. Buon senso avrebbe imposto a Rolland di concedere il rientro al tallonatore, sulla base dei suoi poteri. Se non altro per evitare l'intermezzo scaccia-spettatori delle mischie no contest.
Una decisione sbagliata sovrapposta a una legge male interpretata, che ha compromesso gli ultimi minuti di gioco ma fortunatamente non il risultato. Arbitri, usate di più il buon senso. 

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