La musica via streaming in abbonamento sta attirando le mire di molti operatori nel campo dei servizi online. Dopo Amazon, Spotify e altri, anche Google mette in cantiere, per l’unità android, un servizio musicale on demaind, con la possibilità di avere due modi di utilizzo: una a pagamento e una gratuita, entrambe supportate da annunci pubblicitari.
Lo riporta il Wall Street Journal, e questo conferma la volontà di Big G di ampliare la sua sfera d’azione, iniziata tempo fa, quando per entrare in concorrenza con iTune, creò Google Play, presente ora anche per l’Italia, con un catalogo di musica da scaricare on line.Anche Youtube, il sito web per i video di Google, si sta attivando per ottenere le licenze necessarie per creare un servizio a pagamento, sia per i video, sia per i file audio.
Secondo l’International Federation of the Phonographic Industry, il mercato dello streaming musicale, grazie alla pubblicità ed ai servizi in abbonamento, ha raggiunto un fatturato totale del 16% solo nella prima metà del 2012. Ciò dimostra che in questa fetta di mercato, la concorrenza comincia a diventare forte.
La Gartner, società d’analisi di mercato, ha ipotizzato l‘incremento notevole di Google per quanto riguarda lo streaming, grazie anche ad Android, supportato dal 69,7% dei dispositivi mobili. Secondo altre indiscrezioni raccolte in rete, il sua comparsa sul mercato, avverrà non prima del terzo trimestre di quest’anno.