In famiglia pare si stiano facendo contagiare dalla filosofia del ricorso al naturale. La pecora verde finora sono stata solo io, ma noto che qualcosa sto riuscendo a seminare. I giorni scorsi sono tornata al paesello di origine e mia zia Paola, ad esempio, l’ho trovata molto green oriented. Ha ampliato la fattoria in miniatura con nuovi pulcini, galline e piccioni. Sta allevando anche delle oche da utilizzare al posto del tagliaerba perchè, tra le altre cose, mangiano l’erba.
Più grande anche l’orto… proprio qui ha tagliato il ramo di una pianta che non faceva arrivare il sole sui pomodori, salvo poi accorgersi che sul quel ramo c’era un nido con degli uccellini dentro. Lo ha messo su un altro ramo e per due giorni continuava a ripetermi: “speriamo che la mamma vada, non l’avevo visto… mannaggia che ho combinato”. Alla fine tutto bene, pare li alimenti lo stesso.
Mio padre, che ha una simpatia innata per la chimica, ha comprato delle cose alimentari biologiche… lui che, tanto per dire, prende solo frutta gigante. Fragole grandi come mele, mele delle stesse dimensioni dei meloni, meloni che assogliano ad angurie e così via. Inoltre, da quando vado ripetendo che la radio sveglia è potenzialmente pericolosa per i campi elettromagnetici, l’ha piazzata così lontano da fargli perdere la funzione di sveglia!
Tutt’altre azioni quelle messe in campo da nonna Lucia. Solo negli utimi giorni ha lasciato il frizer aperto durante la notte… si è scongelato tutto. Il giorno successivo invece di cucinare il salvabile ha pensato di buttare la gran parte delle cose! Poi ha sempre la mania del ricambio d’aria, in sostanza termosifoni o caminetto accesso e finestre semi-aperte. Inutile dirle che l’aria in una stanza si cambia in tre minuti!
Anna Simone
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