Il crowdfunding è un fenomeno ormai acquisito nel contesto del web 2.0. Un gruppo di persone mette assieme il proprio denaro per sostenere un progetto preciso, proposto da un singolo o da un’organizzazione. In questo modo, il progetto può essere finanziato “collaborativamente”.
Le piattaforme che permettono di mettere in atto operazioni di crowdfunding fioriscono, anche se, almeno in ambito anglosassone, Kickstarter rimane il più gettonato.
Un gruppo di sei poeti, i Line Assembly, ha pensato bene di chiedere un “finanziamento” da 15000 dollari, per realizzare il proprio progetto: un tour poetico, con workshop, donazioni di libri, un magazine da sviluppare, tutto testimoniato da riprese video, per diventare un documentario dedicato ai luoghi degli Stati Uniti dove la poesia è più viva; da svolgersi nell’estate del 2013.
C’è da dire che i sei temerari, al momento in cui scriviamo, hanno raccolto circa 11800 dollari, quando mancano sedici giorni alla fine del periodo di finanziamento. Ci riusciranno, o non ci riusciranno?
Noi speriamo di sì. Del resto, chi donerà tra 15 e 24 dollari, verrà inserito nei credits e riceverà in dono la possibilità di essere aggiornato, live, sul tour. Ma se la donazione sarà più sostanziosa, le “ricompense” saranno ben diverse.
Qualcuno storcerà il naso; sembra di sentire echeggiare i ben noti interrogativi: la poesia non ha bisogno di essere finanziata dalla gente comune, giusto? Non era un passatempo per ricchi o per quelli che un lavoro ce l’hanno? Non era solo frutto di una devozione immortale?
No.
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