Non conosco i dettagli perché, confesso, non sono uno sportivo e seguo davvero poco lo sport cittadino, ma leggere la pessima notizia della perdita della squadra di calcio di Montegranaro subito dopo la festa per la promozione in serie D è sconfortante ed è indice ennesimo di qualche grave disfunzione all’interno della nostra comunità cittadina. Abbiamo già perso la squadra di basket che, anche se nominalmente ancora appartiene alla città, per vederla giocare dobbiamo spostarci. Ora tocca al calcio. Abbiamo nel tempo perso servizi (ospedale, Inps solo per dirne alcuni), l’economia mostra problemi da ben prima della crisi, la nostra società, che un tempo potevamo considerare una grande famiglia, oggi è scompensata e preoccupa sotto il profilo della sicurezza, della solidità e della coesione.
Il calcio è un gioco e non dovrebbe essere un problema perdere una squadra di calcio. Se ne può sempre fare un’altra e, a quanto mi pare di capire, è questa la direzione in cui ci si sta muovendo. Mi auguro che l’operazione non comporti costi per la collettività ma che possa essere portata a termine. Mi soffermo però a pensare sul segnale e mi domando: cosa c’è che non va a Montegranaro?
Luca Craia