Ford sta per chiudere lo stabilimento di Genk in Belgio: saranno circa 4300 gli operai licenziati entro l’anno. Adesso lo stabilimento è chiuso e gli operai sono in cassa integrazione.
Le vendite della Ford in Europa sono in forte diminuizione e questo sta costringendo l’azienda a ridurre la sua capacità produttiva e il caso dello stabilimento di Genk è una chiara dimostrazione.
Quindi non è solo la Fiat in crisi in Europa: altri la seguono come anche la Peugeot.
Il mercato globalizzato sempre più “spietato”, la crisi economica e la crisi dell’euro tutte insieme stanno provocando un “crollo” del mercato dell’auto in Europa: una situazione alquanto difficile a cui porre rimedio.
La crisi del mercato dell’auto è una delle “facce” di una più grande crisi di vari settori dell’economia mondiale: nessuno sembra escluso dal “contagio”, nemmeno i paesi emergenti, i cosiddetti Bric(Brasile, Russia, India, Cina).
La crisi economica come vediamo approda anche nel NordEuropa e si fa sempre più “minacciosa”: sempre più operai perdono il loro posto di lavoro accrescendo il numero già “consistente” di disoccupati in Europa.
Una “valanga” di persone che sembra “abbattersi” sui vari paesi europei i quali sembrano anche piuttosto “incapaci” nell’affrontare questa situazione alquanto drammatica.
C’è bisogno di un “green deal” per rilanciare crescita e sviluppo e con essi le varie economie dei diversi paesi che stanno “subendo” i danni della crisi economica.
“La crisi economica più importante dal dopoguerra”, come spesso viene definita, richiede “mano forte” ed “estremi rimedi” per essere affrontata: solo con le riforme di austerità e rigore “non si va da nessuna parte” come molti già hanno capito.