Anche la Luna è Made in China

Allunaggio riuscito. Sabato 14 Dicembre, alle 14 ore italiane, il primo rover cinese si è posato sulla superficie della Luna.
Il protagonista di questa nuova pagina di storia si chiama Yutu, letteralmente Coniglio di Giada, e si tratta di un veicolo a sei ruote, equipaggiato di almeno quattro telecamere e due gambe meccaniche in grado di prelevare campioni di terreno fino a una profondità di 30 metri. Il nome di questo piccolo WOLL-E cinese è stato scelto attraverso una votazione sul web e deriva dalla leggenda popolare che la Luna sia abitata dalla dea Chang’e e dal suo coniglio.
Yutu era stato lanciato lo scorso 2 Dicembre a bordo della sonda Chang’e-3 dal centro aereospaziale di Pechino e resterà nello spazio per tre mesi a fotografare e prendere campioni di rocce per studiare la struttura della crosta lunare.
Quando la sonda Chang’e si è morbidamente posata sulla Baia degli Arcobaleni, una zona inesplorata nel Nord, la Cina è diventata il terzo paese, dopo gli Stati Uniti e l’ex Unione Sovietica, a portare a termine l’allunaggio di un veicolo. L’ultimo era avvenuto quasi quattro decenni fa per opera dei Sovietici.
La corsa allo spazio gioco’ un ruolo fondamentale nella rivalità tra le due superpotenze durante la Guerra Fredda e la conquista della Luna era diventata lo status symbol del potere. Dopo tanti anni in cui sembrava dimenticata, torna a essere un obiettivo interessante soprattutto per le potenze economiche emergenti. Come mai tutto questo interesse per la conquista dello spazio?
Arrivare sulla Luna non è solo una vittoria per la scienza, ma racchiude un importante significato; la conquista dello spazio è infatti un chiaro riflesso di potere economico. La Cina vuole essere riconosciuta dal resto del mondo come una delle più influenti superpotenze, e dal momento che il marchio MADE IN CHINA è già sbarcato in quasi tutti i paesi della Terra, ai cinesi non è rimasto altro che andare alla conquista del resto.