Anche le barriere architettoniche fanno festa!

Da Leragazze
Ieri era il 29 giugno, festa di SS. Pietro e Paolo, patroni di Roma. Figuratevi quindi il mio umore nel dovermi recare al mio amatissimo lavoro di giorno festivo. Eh si, perché lavorando con clienti di tutta Italia capite bene quanto io sia essenziale per la mia Azienda. E perciò, nonostante le ore piccole della sera prima (non pensate male: banale cena di fine anno con la classe del mio Piccolo!) la sveglia alle 7.00 già ha meritato il primo vaffa della giornata. E comunque. Mi incammino in una  nonsicapisceperchè trafficatissima Roma e arrivo in ufficio. Faccio per prendere l’ascensore (lavoro al secondo piano in uno stabile di 3) e trovo appeso alla pulsantiera il cartello che vedete nella foto. E allora, pochi minuti prima delle 9 parte il secondo gigante vaffa. E non tanto perché devo fare le scale a piedi. Anzi, vincere la mia pigrizia devo dire che è tutta salute. Ma è tra il divertito e l’incazzato che accolgo questa ulteriore dimostrazione di piccineria da parte della Azienda per la quale mi trovo, mio malgrado, a dover lavorare. E le barriere architettoniche? In ufficio ci sono dei colleghi disabili che hanno difficoltà a far le scale. Io al loro posto me ne sarei tornata a casa. Ma soprattutto: che razza di giustificazione hanno usato? Che “in caso di guasto sarebbe stato IMPOSSIBILE garantire l’intervento tecnico”. Seguendo questa stessa logica tutti gli ascensori di Italia dovrebbero essere fermi per le festività! Pazzesco. E oltretutto falso. Visto che l’assistenza tecnica per le emergenze degli ascensori è chiaramente attiva h 24 festivi compresi. L’unica spiegazione forse è che la mia azienda “pulciara” intendeva dire che non essendo presente il portiere (dato che invece per lui ieri era un giorno festivo!) in caso di guasto avrebbero dovuto chiamare il numero per le emergenze, ovviamente a pagamento!

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