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Anche le emorroidi sono delle varici

Da Euplio

Anche le emorroidi sono delle varici

Emorroidi

Varici

ll termine emorroide deriva dal vocabolo greco “haimorroides”, quindi da “haima” che significa sangue e “rheo” che vuol dire flusso.

Le emorroidi sono delle vere e proprie varici del plesso venoso emorroidario o rettale, cioè del reticolo venoso che fa parte della mucosa anale e che è deputato alle funzioni di continenza e di evacuazione.

Come tutti i vasi venosi del nostro corpo, anche le vene del plesso emorroidario sono soggetti a  inmfiammazioni e a trombosi e sono quindi spesso causa di sintomi specifici come il bruciore, il dolore, il prurito ed il sanguinamento.

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A seconda della loro localizzazione, le emorroidi possono essere classificate in:

  • emorroidi interne che si sviluppanop all’interno del canale anale e sono quasi sempre indolori a meno che non siano totalmente prolassate o che siano associate a ragadi
  • emorroidi esterne che invece appaiono come protuberanze dure e molto dolenti.

L’etiologia (le cause) delle emorroidi, come delle varici in genere, è da riferire a molti fattori, tra cui sicuramente, un ruolo importante ha la predisposizione ereditaria, pertanto soggetti che presentano una storia familiare di patologia emorroidaria, hanno un rischio maggiore di soffrire di emorroidi, diciamo circa tre volte superiore alla norma.

Anche lo stile e le abitudini di vita giocano un ruolo importante come fattori scatenanti la malattia, tra i principali di quest fattori ricordiamo:

  • il regime alimentare che come è noto, un’alimentazione scorretta può, nella maggior parte dei casi, essere un fattore scatenante della patologia emorroidaria; infatti quasi sempre una dieta non equilibrata può essere causa di stipsi (stitichezza), disturbo che favorisce la comparsa delle emorroidi
  • la diarrea cronica che può provocare fenomeni di irritazione ed infiammazione sulla mucosa anale predisponendo quindi all’insorgenza delle emorroidi
  • la postura, infatti quei soggetti che svolgono un’attività lavorativa sedentaria o che costringe ad una prolungata stazione eretta, a causa di un aumento della pressione delle vene presenti nel plesso emorroidario, possono provocare la comparsa di emorroidi. Anche alcune attività sportive come il ciclismo, l’equitazione ed il  motociclismo possono essere predisponenti per lo sviluppo di emorroidi dal momento che sono responsabili di traumi ripetuti a carico delle strutture di sostegno del canale anale.
  • i farmaci, per esmpio l’assunzione di farmaci a base di ormoni, di anticoncezionali e di lassativi, può favorire l’insorgenza di episodi emorroidar acuti
  • la gravidanza ed il ciclo mestruale, infatti le alterazioni ormonali e gli effetti del peso nella gravidanza sono sicuramente fattori predisponenti per la comparsa delle emorroidi

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I sintomi

Tra i sintomi che sono alla base della patologia emorroidaria assume una particolare importanza la perdita di sangue rosso vivo durante la defecazione, pertanto alla prima comparsa di feci nel cui contorno si avverte la presenza di sangue è necessario, per non dire indispensabile, andare dal medico ed eseguire degli accertamenti diagnostici per escludere la presenza di patologie più gravi.

Altri sintomi sempre presente in caso di emorroidi sono la presenza di un prolasso, del prurito, del dolore e la perdita di muco dallo sfintere anale.

Il prurito potrebbe essere anche generato o intensificato da un’insufficiente pulizia subito dopo la defecazione. Certe volte si ha anche l’impressione di non riuscire a defecare completamente, e si ha l’impressione, o per meglio dire, la sensazione della presenza di un corpo estraneo nel canale ano-rettale.

Spesso succede che la presenza di varici dilatate proprie della patologia emorroidaria non è per niente accompagnata dai sintomi suddetti e quindi può essere trascurata dal soggetto, ma è bene sempre prestare attenzione ai minimi sintomi ed intervenire, con la consulenza del medico, con l’assunzione di farmaci per evitare l’intervento chirurgico, che certamente è molto invasivo e che quindi può comportare dei fastidi di gran lunga maggiori.

Non è infrequente che la patologia emorroidaria, specialmente quando ancora è allo stadio iniziale, possa regredire completamente o che comunque si stabilizzi.

I problemi veri vengono quando il quadro clinico ha raggiunto stadi avanzati, in quanto le emorroidi possono essere estremamente penalizzanti per la qualità della vita del soggetto, raggiungendo anche livelli molto intensi.

Tra le complicanze più gravi della patologia emorroidaria al primo posto vi è l’anemia, con un conseguente  senso di stanchezza.

Inoltre possono esserci delle flebiti, cioè delle infiammazioni delle pareti dei vasi sanguigni, e delle ragadi anali che quasi sempre affiancano le emorroidi.

La diagnosi

Per prima cosa dobbiamo distinguere le emorroidi esterne, cioè quelle emorroidi che sono visibili  e si possono quindi agevolmente riconoscere al tatto da quelle interne, che si trovano all’interno del canale anale e non sono  visibili.

La diagnosi di malattia emorroidaria non può essere sicuramente fatta con la sola storia anamnesica riferita dal paziente, quindi anche se la causa principale di rettoragia (fuoriuscita di sangue dall’ano) sono appunto le emorroidi, da un punto di vista diagnostico differenziale è sempre bene escludere una eventuale lesione del colon, soprattutto quando il paziente ha un’età superiore ai 45 anni e presenta i fattori di rischio per una patologia neoplastica del grosso intestino.

La diagnosi delle emorroidi si basa su un’attenta e precisa valutazione della gravità del quadro clinico che viene effettuata con l’esame anoscopico che viene effettuato introducendo nel canale anale uno strumento monouso che appunto è chiamato anoscopio o proctoscopio.

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Oggi si tende a classificare le emorroidi interne in base alla gravità del quandro clinico e pertanto vengono distinte in quattro diversi gradi:

  • Emorroidi di 1° grado: esse sono situate all’interno del canale anale e quindi non sono visibili se non tramite l’esame anoscopico, esse non danno quasi mai dolore ed il soggetto si rende conto di soffrire di emorroidi solo quando vi è sanguinamneto
  • Emorroidi di 2° grado: si trovano all’interno del canale anale, ma fuoriescono (prolassano) all’esterno durante l’atto di evacuazione e poi rientrano nel canale anale in modo spontaneo; in questo stadio è presente sia il sanguinamento che il fastidio
  • Emorroidi di 3° grado: le emorroidi fuoriescono all’esterno del canale anale in modo persistente, quindi non rientrano spontaneamente ed è necessaria una manovra manuale per farle rientrare nel canale
  • Emorroidi di 4° grado: sono quelle emorroidi che non è possibile rientrare nel canale anale ed in questo caso la mucosa anale rimane sempre a contatto con gli indumenti

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Bene…

Anche per oggi è tutto

ci vediamo al prossimo articolo

Un cordiale saluto

Euplio

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