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Anche Leroy Merlin gioca con i selfie

Da Printingweb S.r.l. @printingweb

Nel 2013 il prestigioso Oxford Dictionary ha consacrato la nascita di un nuovo vocabolo, entrato di diritto all’interno della lingua anglosassone e viralmente divenuto mondiale. Parliamo del termine Selfie, una parola breve e immediata, che letteralmente è sinonimo di autoscatto. Anzi, più precisamente di autoscatto realizzato con uno smartphone e condiviso sui social network.
Selfie non è solo un termine, ma è una vera e propria mania: non solo sempre più persone comuni, giovani e non, riempiono le proprie bacheche online di autoscatti realizzati nei momenti più impensabili e più intimi, ma le star interplanetarie, i leader politici e addirittura il Pontefice, non hanno resistito al richiamo di scattarsi un selfie e condividere l’immagine sui social (uno fra tutti, il selfie scattato da Ellen DeGeneres durante la notte degli Oscar, insieme ad alcuni degli attori premiati, rimbalzato su miliardi di siti, bacheche e profili social di tutto il pianeta). Una mania nata dal desiderio di fissare nella memoria e condividere con tutti i propri amici i momenti più speciali della propria vita, le gioie, i successi, le curiosità, le scoperte.

Il selfie contagia anche le multinazionali: il selfie-marketing di Leroy Merlin

Leroy Merlin selfie
Sull’onda di questo nuovo fenomeno Leroy Merlin, noto marchio di prodotti per l’arredamento, per il fai da te e per il bricolage, lancia un nuovo spot pubblicitario, realizzato dall’agenzia francese BETC e on air da maggio 2014.
Il titolo dello spot è proprio Selfie e racconta, in 45 secondi, come le persone, da sole, in coppia, in gruppo o con il proprio animale domestico amino scattarsi delle foto nei momenti privati, in casa: foto fresche, quotidiane, informali, che li ritraggono in bagno (chi di noi non si è mai scattato un selfie davanti allo specchio?), in cucina, in garage, in salotto.
Tutto normale, o almeno così sembra. La seconda metà dello spot, infatti, rivela la vera natura degli scatti: i protagonisti dei numerosi selfie non sono i volti in primo piano dei personaggi, che in questo caso invece appaiono sfuocati, bensì l’arredo alle loro spalle, invitante, curato nei minimi dettagli e ovviamente firmato Leroy Merlin.
Un messaggio chiaro, rivolto sia a tutti gli specialisti del fai da te che ai costruttori improvvisati, a chi ha scelto il bricolage per piacere, necessità o desiderio di convenienza. Leroy Merlin intercetta, quindi un target chiaro e ben definito: quello dei makers, ovvero un movimento che si è affermato recentemente a livello globale e che abbraccia persone di tutte le età e di tutte le etnie, accomunate dalla volontà di fare qualcosa, di rendersi utili, produrre, costruire.
Qualunque sia il proprio grado di esperienza nel bricolage, la soddisfazione che si prova al termine di un progetto, che è stato realizzato interamente con i propri sforzi, è grande e universale. Una conquista che merita senza dubbio di essere condivisa con tutti i propri amici: sia quelli vicini, invitandoli direttamente a casa a toccare con mano il risultato, che quelli lontani, attraverso la pubblicazione dei propri selfie, che con fierezza mettono a fuoco gli elementi di arredo realizzati grazie a Leroy Merlin, sui social network.

Il selfie-marketing: un nuovo modo di comunicare con i clienti

L’abbiamo già citato in precedenza: uno dei selfie più famosi della storia contemporanea è stato scattato durante la notte degli Oscar 2014 da Ellen DeGeneres. Voglia personale e spasmodica di immortalare un momento indimenticabile della sua carriera pubblica? Tutt’altro: alla base del momento simpatico vi era un’idea pubblicitaria della Samsung intenzionata, come nel caso di Leroy Merlin, ad utilizzare il selfie come pretesto comunicativo. Esistono altri esempi che spiegano bene come l’utilizzo dei selfie possa essere un interessantissimo spunto di comunicazione pubblicitaria verso la clientela.
La Turkish Airlines, ad esempio, ha utilizzato i testimonial Kobe Briant e Lionel Messi in un esilarante spot in cui i due protagonisti tentavano di battagliare a suon di selfie in giro per il mondo; o la Warby Parker, azienda degli States che produce occhiali da vista, che ha avuto un’intuizione per sfruttare i selfie dei propri acquirenti. Ad alcuni fortunati potenziali clienti la società ha inviato diverse paia di occhiali, invitandoli a scattarsi altrettante foto per poi postarle sui social e chiedere un feedback alla cerchia di amici su quale fosse il paio adatto e più fashion. In questo modo si è creato un viral marketing a tutti gli effetti. Indiretto e redditizio, tanto che l’azienda ha avuto un boom negli acquisti.
Questa politica è stata seguita, come abbiamo visto, anche da Leroy Merlin: uno scatto di vita vera insieme alla famiglia, agli amici o semplicemente da soli per avvicinare la comunicazione aziendale alla realtà vissuta ogni giorno dai clienti, siano essi già acquisiti o prospect. Leroy Merlin indirizza così la sua idea di marketing verso un target con un buon livello di autostima, in cui predomina la componente estetica (da qui la voglia di scattarsi una foto in cui il protagonista è, tra gli altri, il fotografo stesso).
Non solo: il binomio prodotto-consumatore, molto chiaro nella campagna di Leroy Merlin, accresce contemporaneamente l’autostima del cliente, che si sente al centro della comunicazione dell’azienda, come indiretto protagonista dello spot, e l’immagine e la notorietà del marchio, proposto in modo simpatico e divertente all’interno di un contesto piacevole e rilassato, in cui il sentimento preminente è lo star bene. Il contesto perfetto per farsi un selfie e condividerlo con tutti gli amici e le cerchie dei propri social network.


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