Milano è sporca e nella mia zona è sporca in modo particolare lunedi, giovedi ed al sabato, quando passa l’autocarro dell’Amsa. E’ l’autocarro addetto alla pulizia delle strade con un getto ad alta pressione di acqua ed aria manovrata da un addetto, ultimamente ho visto pure una donna, che spinge cartacce, bottiglie, scatole, insomma lo sporco delle strade sotto all’autocarro che con le sue spazzole rotanti scopa ed aspira tutto.
Bene, la mia via è corta, ma non appena l’autocarro arriva alla fine della stessa dall’altro capo della strada è già sporco come prima. Sembra che ci siano dei cittadini milanesi, civili ed evoluti più dei napoletani, che appena vedono una strada, un marciapiede, pulito buttano subito una carta, una bottiglia, un volantino non interessante per inzozzarla più di prima.
Nel giro di un’ora è sporca come prima.
Un po’ come quelli che appena vedono un muro pulito lo riempiono di scritte. Non intendo i murales dipinti da autentici artisti ma alludo a quelle teste di cazzo che arrivano con gli spray e riempiono i muri di scritte insulse. Sempre vicino a casa mia, ad esempio, uno ha scritto: Enrica è una troia, senza nemmeno lasciare il N° di telefono…
Vogliamo parlare di quelli, come me, che hanno un cagnolino e si sentono una razza superiore in quanto amanti degli animali?
Parliamone. Sono uno di quei pirla che da oltre un decennio viaggia sempre con i sacchetti per la cacca del proprio cane in tasca, non c’è un escremento di Lulù che non sia stato raccolto.
C’è la giovane ragazza con un bellissimo cane sui 35 kg che saluta sempre e chiede: maschio o femmina? Prima di avvicinarsi con il suo cane al guinzaglio, guinzaglio provvisto di sacchetto per la raccolta degli escrementi annodato in bella vista, peccato che il sacchetto abbia la stessa età del cane in quanto non gli ha mai raccolti , non l’ha mai raccolta una volta.
Forse perché quando la bestiola evacua lei è distratta dal telefonino e la bestiola non l’avvisa.
C’è il signore anziano che accompagna il figliolo portatore di handicap che tiene al guinzaglio la bestiola e la scena è sempre la stessa: babbo legge il giornale ed il ragazzo qualche metro indietro porta a passeggio il cane. Il ragazzo non è in grado, o non gli è stato insegnato, di capire che gli escrementi del suo cane vanno raccolti ed il distinto signore anziano finge di non vedere, da anni.
Passiamo alla gestione giardinetti da parte dei miei concittadini civilizzati, qui non siamo a Napoli, qui c’è la Milano pulita, civile, educata. Un po’ leghista e fascista, ma educata.
Nei giardini dove ci sono i giochi dei bambini ci sono pure le panchine per le mamme, le nonne, i nonni ecc.ecc. Ci sono pure 5 cestini per i rifiuti a meno di un metro dalle panchine ed uno più defilato, in totale sono sei.
Ma noi, milanesi, i nostri bimbi li educhiamo sin da piccoli e quando arriva l’ora della merenda tiriamo fuori di tutto: banane, brioche, gelati, succhi di frutta. Di tutto e di più, per la crescita e la salute dei nostri bimbi, e se due adulti si preoccupano di dove buttano la carta, le bucce i loro pargoli gli altri otto se ne fregano e buttano tutto per terra. Più di una volta ho fotografato i suddetti cestini, semivuoti, circondati da carte, tozzi di pane, pezzi di mela.
Di fronte ci sono gli altri giardini, quelli con l’area per i cani ed un’area con 4 panchine e 4 cesti per i rifiuti. Anche qui non si scherza, ci sono i ragazzotti che si bevono le birre, possibilmente più di 4 a testa per raggiungere l’apice del benessere psicofisico, che lasciano bottiglie ovunque e ci sono quelli che le buttano nei cestini o le mettono in un sacchetto. Questa è civiltà.
C’è pure la straniera, la compagna del giornalaio. Tutte le mattine arriva con il suo pastore tedesco, controlla che nel recinto non ci siano altri cani, apre il cancelletto e lo libera all’interno. Dicono che sia un cane addestrato, ma aggredirebbe anche sua madre, resta il fatto che gioca, corre, caga, senza che la sua padrona faccia una piega.
Un giorno o l’altro le devo chiedere se, dopo, manda la filippina a pulire.
Io mi ritengo un compagno, un comunista come la puttana di Dalla, ottimista e di sinistra ma, forse, non sono più né ottimista e né di sinistra. Non li sopporto più i miei concittadini, nativi o immigrati come me, non importa. Non so se sia un problema di educazione, rispetto degli altri e del lavoro altrui che paghiamo profumatamente, o se sono diventato un po’ fascioleghista, intollerante, razzista. Resta il fatto che mi sento diverso, non migliore ma diverso. Un pirla, evidentemente, perché fumo ma non ho bai buttato un pacchetto vuoto, ho il cane ed ho sempre raccolto i suoi escrementi, se ho un sacchetto da buttare cerco un cestino.
Un coglione insomma, ma non è colpa di Pisapia.
Magazine Opinioni
Anche Milano è sporca, ma non essendo io un cantante non me la prendo con Pisapia. Lo so chi è stato.
Creato il 18 settembre 2015 da Slasch16I suoi ultimi articoli
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