Anche Prodi all’incontro “l’Africa del futuro, tra democrazia e sviluppo” di Biennale Democrazia.

Creato il 15 aprile 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Tra gli incontri previsti dalla biennale democrazia  si è svolto al teatro Carignano “L’Africa del futuro, tra democrazia e sviluppo” . Il tema centrale del dibattito è stato la frenetica e continua crescita del continente africano, destinato a diventare uno dei maggiori protagonisti del futuro globale.

Presente il sindaco Piero Fassino che ha presentato gli ospiti del dibattito.  Il primo cittadino di Torino ha evidenziato l’importanza della democrazia nel processo di globalizzazione e l’urgenza che diritti, opportunità e democrazia subiscano un processo di globalizzazione.

A coordinare l’incontro è Pietro Veronese, giornalista di Repubblica, che apre con i saluti del presidente della nazioni unite, Ban Ki Moon, dopo i quali lascia la parola all’ex presidente del consiglio Romano Prodi.

Prodi, oggi presidente del Gruppo di lavoro ONU-Unione Africana, vivendo in prima persona la realtà Africana ha esposto in sintesi un quadro esauriente di quella che è l’Africa di oggi, molto diversa dal continente che conoscevamo fino a qualche anno fa.

Un paese ancora segnato dalla povertà  (oltre il 40% della popolazione è in condizione di povertà), ma con una nuove speranze che si possono percepire nelle metropoli africane passate da un’espansione orizzontale a un espansione verticale.

Negli ultimi anni le guerre si sono ridotte di 1/3 e riguardano principalmente conflitti interstato; conflitti, seppur diminuiti, a cui tutto il mondo guarda con preoccupazione in quanto fertile terreno di addestramento al terrorismo.

L’esplosione del sistema scolastico accompagnato dalla nascita di una nuova classe dirigente, la classe media, sono solo alcuni dei segni  del continuo sviluppo dell’Africa. Un cambiamento che porterà con sé anche nuovi problemi e un aumento di tensione sociale.

Le potenzialità  e le risorse degli stati africani hanno attratto l’attenzione della Cina che ha avviato una vera e propria politica estera rivolta all’Africa. La presenza cinese è una novità motrice del continente africano grazie alla continua esportazione di capitali, beni, tecnologia e lavoratori.

Dopo l’intervento di Romano Prodi sono i delegati dei paesi africani a prendere le redini del dibattito.

Il primo è Manuel Vincente vicepresidente dell’Angola. L’Angola dopo la risoluzione del conflitto interno ha visto una frenetica e rapida crescita tanto che la concentrazione di ricchezze industrie nella capitale, Luanda, nel 2011 ne hanno fatto la città più cara del mondo.
Definito uno stato di successo anche dal Fondo Monetario Internazionale,  lo stato africano ha raggiunto un picco di crescita del Pil del 14% e nonostante la crisi e la recessione ha mantenuto una crescita del Pil che si attesta al 7% ogni anno.
A permettere questa continua crescita sono state anche le riforme con cui la costituzione ha rafforzato l’indipendenza del potere giudiziario e la valorizzazione delle risorse umane.
Vincente ha continuato spiegando che nonostante le proficue risorse di idrocarburi, l’economia del paese sia indirizzata a una diversificazione puntando sull’esportazione di un agricoltura tropicale, sui servizi terziari e sul turismo.

Continua il dibattito il primo ministro del Mozambico: Albert Vaquina.  Un paese povero, ma che grazie alla nuova costituzione del 2004, che ha consacrato la democrazia e la libertà d’espressione, ha avviato un valido programma di sviluppo.. Il primo ministro Vaquina esprime l’importanza di creare un dialogo costruttivo e permettere alla democrazia di diffondersi ovunque, condannando a livello internazionale tutte le forme di dittatura e quei movimenti volti a dar vita a colpi di stato. La speranza di nuove forme di governo e il rafforzamento della società civile sono, secondo Vaquina, alla base di un futuro di continua crescita; la democrazia è la prima forma utile per permettere uno sviluppo economico e culturale.

Il Ministro della comunicazione e portavoce del Governo del Congo, Bienvenu Okyemi, racconta come il percorso democratico del Congo sia stato più difficile rispetto alle realtà esposte dai relatori che lo hanno preceduto. Sulla linea degli interventi precedenti ribadisce come la democrazia sia la via per un evoluzione positiva e come la garanzia dei diritti umani, politici e civili siano la via che il Congo vuole perseguire.

L’intervento conclusivo è stato tenuto dal Presidente dell’Eni Giuseppe Recchi.
Recchi ha esposto il ruolo che Eni sta rivestendo nel continente africano con gli investimenti rivolti alla tutela della persona e dell’ambiente.

Articolo di Olga Anna Furchì.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :