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Anche tu, Svizzera non più neutrale, ci tradisci? Crollano i lettori di giornali, in picchiata le inserzioni pubblicitarie, in crisi una tradizione storica!

Creato il 22 novembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Chi non leggeva giornali a profusione in Svizzera? Ma scherziamo? Nessuna famiglia ne ha mai voluto fare a meno, anche in abbonamento, e uno, due, tre giornali, il popolo più informato del mondo, tutti lettori, in azienda, in casa, questo è benessere, civiltà, tutti sanno tutto quel che succede dall’uno all’altro cantone e al di fuori, nel mondo schierato, non neutrale, fazioso, sempre in guerra.

Quindi si presume che fare il giornalista in Svizzera sia stata una pacchia. Ma… non è più così. Lo scrive chiaro Antonio Rossano:

La Svizzera è da sempre uno dei paesi al mondo con la più alta percentuale di lettori di giornali: nel 2010 questa percentuale, sulla popolazione adulta, era pari al 77,1%  in confronto ad esempio (rimanendo in Europa) ad una Germania al 69,6%, la Francia al 46,3%, l’Italia al 45,9%, mentre ad un passo era la  Svezia al 81%.

Ammesso e non concesso che la Svezia per certi aspetti sia stata un paradiso, non c’ più da fidarsi troppo. L’Italia, col suo misero 45,9% di lettori di giornali, potrebbe persino cambiare posizione.

Ma è la Svizzera che preoccupa. Un gioiellino del rapporto giornalista-lettore inizia a incrinarsi. Anche tra laghi e monti, in uno dei Paesi un tempo più sereni il Pil previsto per il 2012 è solo + 0,9%. In Italia esulteremmo, lassù ci si preoccupa.

Crollano le inserzioni pubblicitarie, meno 18,2% su base annua: è inevitabile, se anche nel paese degli orologi scocca l’ora della crisi.

Gli annunci di lavoro si rarificano: meno 21%. Un disastro.

Lo confermano i dati pubblicati dall’ Istituto di ricerche e studi dei media pubblicitari  WEMF-REMP, pubblicato nell’articolo di Rossano, cui si accede nella sua fragrante originarietà cliccando qui.

 Il rilevamento è stato effettuato a livello nazionale nel periodo fra aprile 2011 e marzo 2012 su un campione di 23.641 persone, intervistate su 394 testate, ed è stato confrontato con un analogo sondaggio condotto fra ottobre 2010 e settembre 2011, questi i risultati:

Blick (613.000, meno 19.000) e Neue Zürcher Zeitung (283.000, meno 5000), i più importanti nella Svizzera tedesca, sono in calo, mentre progredisce Tages-Anzeiger (514.000, più 6000).

Nella Svizzera italiana, il Corriere del Ticino (122.000 lettori, meno 7000), La Regione (107.000, meno 5000), 20 Minuti (70.000, rilevato per la prima volta) e Giornale del Popolo (49.000, meno 1000). Perdono lettori anche i domenicali Caffè della domenica (112.000, meno 2000) e Mattino (78.000, meno 5000), come pure il settimanale Cooperazione (136.000, meno 3000). In contro tendenza, peraltro lieve, sono unicamente Azione (119.000, più 1000) e Illustrazione ticinese (144.000, più 1000).

Dunque va forte il settimanale “Azione”, un giornale regionale ticinese, aperto però al mondo intero. Tratta di temi politici e culturali: occupa in redazione solo sei giornalisti e due grafici, ma si avvale di circa 100 collaboratori libero professionisti in Svizzera e all’estero. E’ edito dal gruppo commerciale Migros e vende 119mila copie! Ecco ad esempio una pagina, con apertura sul “fascino delle tempeste”…


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