Curioso modo di dare le notizie, forse perché le vicissitudini cremonesi non sono ben seguite dai grandi massmedia, Rainews24 e tanti altri, oppure perché qualcuno li informa maluccio. E’ proprio Antonio Agazzi, ex Pdl, tutt’ora consigliere provinciale di maggioranza, a scrivere in una nota sulla sua pagina Facebook: “A volte mi sono chiesto quanto della mia testimonianza – perche’ questo e’ il vero nome, forse, da attribuire ai miei lunghi anni di servizio politico amministrativo a livello locale – sia arrivato alla comprensione dei miei concittadini…: indipendentemente da come finira’ la vicenda giudiziaria in atto…voglio dire ai miei elettori che tra i voti a favore della discarica di amianto a Cappella Cantone…manca quello del Consigliere Provinciale Antonio Agazzi. Per inciso, fui anche attaccato sulle colonne dell’unico quotidiano cartaceo cremonese ancora in attivita’ da un dirigente di partito…”.
Agazzi non mente. D’altra parte l’amministrazione provinciale non si è opposta alla realizzazione della discarica d’amianto di Cappella Cantone. Spiace dirlo, dopo tanti arresti. Fu l’amministrazione precedente a opporsi alla discarica. Poi Massimiliano Salini, appena eletto, divenne commissario del piano rifiuti e vi inserì una possibile discarica d’amianto. Avviò così un iter che non poteva più essere fermato. Presentato il progetto dalla Cavenord di Pierluca Locatelli, sarebbe bastato modificarlo per ottenere l’autorizzazione, dopo una lunga peripezia. Il sito non era adatto, è vero. Allora l’amministrazione provinciale chiese di considerare altri siti, ma un no non ci fu. E nemmeno il silenzio assenso dell’assessore Pinotti poté essere considerato un no, poiché non è prevista questa interpretazione. Chi tace in conferenza dei servizi e non vota contro in realtà vota a favore anche se pensa di votare contro. E’ la norma.
Salini dunque non rappresenta il volto eticamente pulito di Comunione e Liberazione, con il suo piano strategico che non frutta nulla, con la sua Tencara affondata un’altra volta, malgrado le proteste dell’assoindustriali. Salini si è fatto costruire dal proprio ex staff dell’ufficio comunicazione una testata on line finanziata da un petroliere. Ma anche il giornale cartaceo La Provincia non lo attacca. L’obiettivo è riprendersi, a quel che pare dalle indiscrezioni, la poltrona lasciata da Gianni Rossoni, oppure, se non sarà possibile, balugineranno altre mete.
Ormai il campo è libero. “Ricordo bene le pagine di Cronaca, le battaglie che avete condotto nell’ultimo anno sui problemi della Provincia, le notizie date, il risalto alle gravi questioni che si ponevano” ha ricordato Giuseppe Torchio, dando un riconoscimento. Oggi impera un coretto informativo discretamente unitario.
L’inchiesta prosegue: due arresti oggi alla Cdo di Bergamo, perquisizione della Finanza nella sede della Compagnia delle Opere. E domani i Cittadini contro l’amianto parteciperanno alla commissione d’inchiesta su Cappella Cantone. Potranno presentare un ampio dossier e un esposto.
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