Negli anni scorsi, era Microsoft che balzava spesso agli onori delle cronache per le sanzioni multimilionarie a seguito di abuso di posizione dominante. Chi non ricorda – tra quelli che è qualche anno che seguono il mondo pc – delle varie iniziative volte a imporre coattivamente a Microsoft di non integrare alcuni strumenti nel proprio sistema operativo o, ancora, l’obbligo di rimuovere alcune impostazioni di default che di fatto obbligavano a scegliere un browser (explorer) anzicchè uno dei concorrenti o simili faccende?
Ebbene, pare che ultimamente anche Google non se la stia passando granchè bene in merito a ciò.
Di fatto, ormai, Google è “IL” motore di ricerca e, come spesso accade quando qualcosa assurge a rango di primo della classe (o meglio, qui si parla di.. docente unico..), emergono sempre più concorrenti o potenziali tali che hanno faccende da questionare in merito a qualcosa.
L’ultima in ordine di tempo, rigurda la francese 1plusV , secondo la quale Google ha ostacolato la ricerca di pagine Ejustice.fr mediante il proprio motore di ricerca, nel periodo tra il 2007 e il 2009.
E questo, ad oggi, è stato il motivo per cui 1plusV di prenstare una denuncia presso il foro competente. E, a quanto ne sappiamo, denunce analoghe sono giunte da MOLTI altri Paesi, tra i quali anche l’Italia.
Google, ad oggi, si è sempre mostrata disposta a chiarire e collaborare con le autorità competenti. Tuttavia, la storia è piena sia di buone intenzioni che poi non si sono dimostrate tali… E, credendo per equità alla presunta buona fede di Google… la domanda che sorge spontanea è: su quale aspetto avranno da questionare la prossiama volta i concorrenti (o chi per loro..) del più utilizzato motore di ricerca?