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Sparuti gruppi, poi, dai volti deformati dall'ira e dall'odio, agitano scompostamente il dito medio a mo' di bandiera cercando di cacciarlo nell'occhio di chiunque capita loro a tiro e finendo, nel buio dello spazio e della mente, per cacciarlo nell'orifizio del loro vicino, che ancor più incarognito grida e strepita come posseduto, verde di rabbia mal trattenuta. Ma l'angelo vendicatore, aleggia su questa valle di Giosafat senza rumori inutili e senza accidia. La sua spada infuocata scende a destra e a sinistra con costanza ammirevole, tentando di tagliare marciumi incancreniti a cui ognuno tenta di aggrapparsi per trattenerli almeno ancora un po', per godere almeno per un ultimo attimo di quel dolce pus purulento che ammorba l'aria, fetido eppur caldo ed in qualche modo rassicurante. Lavoro lungo e duro, che altre potenze angeliche, cherubini, troni e dominazioni, lascian fare, con soddisfazione nascosta, con borbottamenti di facciata, tanto per chiamarsi fuori, in futuro, quando ci sarà la eventuale resa dei conti, che i dannati se la prendano con chi li castiga, angelo o diavolo che sia, convinti che premieranno chi si è chiamato fuori.
La nebbia bassa intanto si estende e si infittisce sempre di più. I dannati, taluni ormai esausti dal gridare, altri che ancora usano le ultime forza per additare le presunte altrui colpe, cominciano a comprendere, almeno i più avveduti, che altre strade non ce ne sono e che la pena, ancorché ingiusta, che ben altre sarebbero le colpe da verberare, va scontata fino alla fine. Qui non c'è sconto di pena, semi detenzione o affidamento ai servizi sociali. Bisogna bere fino in fondo l'amaro calice, sempre che non si scopra, al seguire il grigio Virgilio, duca e demone al tempo stesso, quando la nebbia si andrà diradando che anche quelli che stavano in purgatorio e quegli altri che essendo nell'empireo, ritenendo di esserselo meritato essendo per natura virtuosi, invece di capire che stanno lassù perché si sono appoggiati sulla schiena di quelli che stanno sotto, non si trovino anch'essi col culo per terra, non avendo voluto capire che quando c'è la nebbia fitta, bisogna darsi la mano l'un l'altro per non perdersi definitivamente nel nulla.
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IncontentabileVena poetica.I fiumi non ritornano.Caravanserraglio.Grigio nebbia.
Sole ghiacciato.
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