Avvolti dal buio e dal silenzio dell’immensa galassia, illuminati da milioni di stelle, fiduciosi che vi sia un futuro migliore, attenti e pronti al peggio, in un’epoca per noi ancora molto lontana, il 2977, i nostri pro-pro-pronipoti stanno per raccontarci una storia. È quella di una pianeta, la Terra, che sta spegnendosi a causa dei suoi abitanti, i quali non si sono estintiti, ma solo spostati portando con sé guerre, bramosia di potere, e molte bugie a cui non vogliono rinunciare.
In una società che molto ricorda l’odierna, un fuorilegge, un pirata dello spazio, cerca d’incrinare il sistema: è un capitano che solca i cieli con la sua misteriosa nave, l’Arcadia, e il suo nome è Harlock. Molte le leggende e poca è la realtà. Solo una manciata di persone conosce davvero il passato di quest’uomo e quali siano i suoi reali intenti. I più preferiscono alimentare la menzogna e gettare legna da ardere nel fuoco della battaglia, così da far perdere di vista i problemi.
Harlock è un vero contestatore, un anarchico, un bandito nonostante sia un abile combattente, sia arguto e sia mosso da nobili intenti. Incredibile scoprire che non sia stato concepito dalla fantasia di un giovane idealista nativo digitale bensì dall’estro di Leiji Matsumoto, classe 1938, e che le aspre critiche sullo schermo fossero in origine rivolte all’opulenta società del Giappone dei lontani anni ’70. Il suo personaggio prese forma in una serie manga prima e anime dopo, trasmessa anche nel nostro Paese dove fece subito breccia nel cuore di noi bimbi dei figli dei fiori
Chissà, forse, il nostro amore per la fantascienza, per mondi lontani, per uomini dannati ma dal grande fascino e coraggio, è stato influenzato proprio dall’introverso e potente protagonista di questa favola carica di speranza, di energia, e di tristezza con la quale siamo cresciuti e che, ora, sta per inaugurare il nuovo anno cinematografico.
Il 2014 inizia, infatti, sotto la migliore stella, da domani una vera carrellata di buone pellicole (con alcune che toccheranno l’ottimo) occuperà i grandi schermi e “Capitan Harlock” sicuramente attirerà l’attenzione dei bambini di un tempo, ora adulti affetti da un’incurabile sindrome di Peter Pan
Presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, dopo mesi di attesa siamo infine riusciti a vedere questo film di animazione diretto da Shinji Aramaki. Con una computer grafica strabiliante, che spesso ci ha fatto credere di avere di fronte persone in carne ed ossa, le avventure dell’Arcadia ci hanno portato al suo interno, al fianco del suo equipaggio intento a combatte invasori e a scuotere il popolo oppresso.
Questo film ci regala una magica e avventurosa storia di fantascienza, tristemente attuale nel messaggio, visivamente accattivante e a tratti quasi sexy, con quello stile tutto giapponese che tanto piace a noi europei. Probabilmente, verrà criticato da chi non ama il genere e da coloro che trovano le opere del Sol Levante visivamente impeccabili, ma emotivamente sterili, quasi che l’energia dedicata a ottenere la perfezione di un lato, renda esanime l’altro. Insomma, chi si nutre di effetti lo amerà gli altri chissà…