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ancora qualche osservazione

Creato il 05 luglio 2011 da Gaia
Sono tornata a Udine ieri e tutti vogliono sapere cos’è successo, mi fanno domande, confrontano quello che racconto con quello che hanno visto in tv e su internet. E come me chissà quante altre migliaia di italiani, che in questo momento stanno cercando di raccontare la verità e contrastare la propaganda mediatica.
(Per non parlare dei fantomatici ‘infiltrati stranieri’, di cui io personalmente non ho visto traccia, a meno che questi black bloc tedeschi non siano bravissimi a imitare l’accento milanese)
Se volete sentire non me, ma i valsusini, questo il link alla conferenza stampa di ieri, con il racconto dei manifestanti. Rende bene l’idea della diversità del movimento, dai cattolici (cui il vescovo ha negato la cattedrale per pregare prima della manifestazione), agli imprenditori agricoli che non riescono più a lavorare, ai centri sociali.
Io oltre a quello che ho già scritto ho altre cose ancora da aggiungere.
Dico subito che io non ho mai alzato nè spero alzerò mai un sasso contro nessuno, dirò anche che mi dispiace per quel poliziotto che le ha prese da alcuni manifestanti, ho orrore della violenza e credo nella democrazia, anche se ovviamente democrazia non è ‘votare disinformati e disinteressarsi dopo’, come fanno tanti dei mei concittadini, ma qualcosa di molto più faticoso, responsabile e partecipato, qualcosa di più simile in fondo all’anarchia per come tanti la intendono.Quindi non sono una black bloc, fermo restando che i black bloc secondo me sono un’invenzione mediatica, un’etichetta appiccicata a persone che non si sanno definire meglio. Ad ogni modo, non sono una black bloc e non mi piace lo scontro fisico; detto ciò, i commenti di politici e benpensanti sulla manifestazione di domenica, complici i media asserviti, e le loro ipocrite condanne della violenza, non quella di stato ma solo quella dei manifestanti, mi hanno fatta andare su tutte le furie. C’è gente che proprio non ha capito cosa sta succedendo, o non vuole capire, sinistra compresa (Vendola, che io tendenzialmente sostengo, si sta comportando da ipocrita come tutti gli altri).Ecco quindi le mie conclusioni, da testimone di almeno parte dei fatti.Non serve a niente condannare la violenza – non era nemmeno pensabile che domenica non ce ne fosse, questo io penso anche se non si dovrebbe dire.
Una manifestazione pacifica è del tutto inutile – non sempre, non in assoluto, ma adesso e nel nostro paese. Chi se la fila? I valsusini hanno manifestato pacificamente, salvo rarissimi casi in cui comunque non è successo niente di irreparabile tranne un cantiere smontato con le mani, per vent’anni. Hanno ottenuto qualcosa? No. Hanno solo ottenuto di far aderire alla loro giusta causa sempre più gente, tra cui quella che domenica a decine di migliaia è arrivata dal resto d’Italia ad aiutarli, e tra questi anche ragazzi dei centri sociali che erano pronti alla battaglia, ma per piacere non facciamo credere che fossero infiltrati sfuggiti a ogni controllo, perché c’era bisogno anche di loro e la gente sapeva benissimo che sarebbero venuti e con che scopi, e gli era anche grata. Quindi la distinzione tra movimento pacifico e frange violente è del tutto ipocrita e artificiosa. C’erano i bambini e i vecchi della valle in prima fila, i vecchi le hanno prese, mi è stato raccontato che alcuni tiravano con le fionde, altro che giovani violenti da isolare!Mi è stato raccontato che domenica, quando Alberto Perino (quello che viene chiamato ‘il’ leader del movimento) ha detto di togliere l’assedio e andarsene, la gente voleva restare lì e resistere. Non ne possono più! L’unica cosa che è rimasta da fare è impedire i lavori, altro che sfilate pacifiche! Nessuno ascolta le loro infinite ragioni, nessun vero tavolo si apre, la forza è l’unica che sembra un po’ funzionare, fermo restando che comunque la maggior parte dei manifestanti non ha nemmeno partecipato alle azioni per togliere le grate di accesso ai cantieri (quelle con il filo spinato sopra), e soprattutto non ha lanciato nessuna pietra, al massimo si è presa i lacrimogeni. Ma io vorrei dire a questi politici che fanno tutti gli scandalizzati: se togliete la possibilità di esprimersi democraticamente, la gente o si arrende o vi viene addosso.Per quanto riguarda le famigerate sassate che avrebbero colpito un’operaio, io sinceramente non ho ancora capito se questo si è fatto male veramente o meno, fonti ben informate della valle mi hanno assicurato che non si è fatto niente, infatti mi pare che non se ne parli più, ma le responsabilità sono soprattutto di chi manda operai a lavorare di domenica e il giorno in cui è prevista un’oceanica manifestazione che si sa benissimo come andrà. E poi, chi lavora qui sa di avere contro la valle intera, se vuole può usare la scusa che se non va a fare il treno muore di fame, a parte che io non ci credo, ma non è che per lui solo la gente rinuncia a vent’anni di battaglie!
Voglio inoltre di nuovo sottolineare la totale distorsione mediatica del numero di ferimenti dall’una e dall’altra parte. “Duecento agenti feriti”, titolavano tutti, prendendoci proprio per il culo. Hanno mostrato al tg regionale piemontese un medico che parlava di cosa si fossero fatti i poliziotti: intossicazioni da gas (lanciati da loro), cadute (da soli, perché per la maggior parte del tempo non c’è stato contatto diretto), contusioni sotto i caschi, e viste le protezioni che avevano dalla testa ai piedi dubito che si fossero fatti un gran male. I valsusini sono convinti che si sia trattato di una specie di sfilata al pronto soccorso, per farsi vedere tutti malmenati, come non erano. E i manifestanti, con le faccie spaccate dai lacrimogeni e dai manganelli, le teste ferite, pesti, sanguinanti, curati sul posto perché nessuno aveva il coraggio di andare al pronto soccorso per paura di essere arrestato? Di quelli non si racconta? Nessuno conta quanti sono?
Ecco qua un po’ di video che mostrano di cosa sto parlando. Il secondo, il monologo di una donna ai poliziotti, è molto bello. Consiglio, per motivi diversi, anche quello in cui gli agenti lanciano sassi dall’autostrada. E che dire dell’altro in cui si vede la polizia sparare i lacrimogeni addosso alla gente?

Io sostengo che i responsabili di questa situazione siano, oltre alle forze dell’ordine che però lassù non ci sono andate da sole, e ai media che distorcono la realtà, i cittadini male informati, egoisti o indifferenti che non ascoltano le ragioni dei manifestanti ma lo stesso esprimono giudizi, e grazie a loro i politici che prendono sulle teste della gente decisioni demenziali e ingiuste, e sguinzagliano la polizia a difenderle.
Le conseguenze sono quelle che vediamo e quelle che non vediamo ancora. Non solo c’è stata violenza domenica, ma io vorrei mettere in guardia su quello che vent’anni di lotta fanno a una valle che altrimenti sarebbe pacifica – se è vero che da un lato la gente impara a informarsi, a movimentarsi, a farsi sentire, a organizzarsi, dall’altro sta venendo su una generazione di bambini che odiano la polizia, di donne  e uomini che imparano tecniche di guerriglia per difendersi e per difendere la loro terra, che da domenica sono tornati con più esperienza riguardo a lacrimogeni, sassaiole, scontri con le forze dell’ordine, esperienze che metteranno a frutto il prossimo giro, perché dubito che verranno ancora a manifestare senza prima munirsi di maschera antigas (ecco i posti di lavoro che crea la Tav). Una generazione, direi, per cui lo scontro è uno stato permanente. Quali saranno le conseguenze?

 

(Segnalo un articolo di Luca Mercalli che ribadisce le ragioni del no)


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