Photo credit: Vito Manzari / Wikipedia / CC BY 2.0.
Ancora sbarchi dei migranti in Sicilia. Complice probabilmente il bel tempo sul mare, oltre cinquecento persone sono state soccorse su diverse imbarcazioni che navigavano nel Canale di Sicilia. Gli interventi della Guardia Costiera sono stati cinque: due gommoni che avevano lanciato ieri un Sos con un telefono satellitare sono stati soccorsi da una nave maltese che sta facendo ora rotta per il porto di Trapanie avevano rispettivamente a bordo 109 e 101 migranti. Altri 118 profughi sono stati salvati dalla nave Atlantic Acanthus, battende bandiera delle Bahamas, che ora è diretta verso Porto Empedocle. Altre due imbarcazioni sono state soccorse dalla nave Lybra della Marina Militare, che ha tratto in salto 66 e 110 immigrati. Successivamente i profughi sono stati trasbordati sul rimorchiatore Asso che si sta ora dirigendo verso il porto di Siracusa. Intanto si fermano le operazioni di recupero di corpi dal barcone naufragato davanti a Cala Croce otto giorni fa. “Al termine delle immersioni da parte dei palombari della Marina e dei sub della Guardia Costiera, dei Vigili del Fuoco, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri”, dicono le Capitanerie, “si può affermare che all’interno del peschereccio non sono presenti altri corpi”. Il relitto ha smesso quindi di restituire cadaveri e quindi è possibile stendere ora un bilancio più definitivo della tragedia: i morti sono stati 311 (gli ultimi 9 sono stati recuperati oggi) e 155 i sopravvissuti, ma mancano ancora all’appello 52 persone, persone che il mare non sembra abbia restituito. Intanto ci si organizza per il funerale delle vittime della tragedia di Lampedusa: dato l’enorme numero di bare la cerimonia si terrà probabilmente nell’hangar dell’aeroporto che già adesso funge da obitorio per le vittime del naufragio. Interpellato sulla faccenda, il sindaco Giusi Nicolini ha commentato: “in questo contesto e in questo momento i funerali di Stato non sono una priorità. I lampedusani e i familiari delle vittime attendono piuttosto di conoscere i tempi e i modi con cui le oltre trecento bare presenti sull’isola verranno trasferite per raggiungere la destinazione finale”. E intanto ancora sbarchi senza fine.