Pensavamo che il binomio donne e motori fosse relegato ormai solo alla rivista Playboy o a qualche video pornografico, invece in questa estate 2011 stiamo scoprendo che è una formula ampiamente utilizzata per promuovere manifestazioni che con la pornografia non hanno niente a che fare. Mi riferisco alla notte Bianca del 2-3 luglio di Ronciglione (VT) e alla manifestazione “IV Urban Race” che si dovrà tenere a Barchi (PU) il prossimo 28 agosto. Nel primo caso era prevista una notte con donne mezze nude a fianco di macchine roboanti e addirittura una lotta nel fango, anch’essa tutta al femminile. In quell’occasione molte persone avevano protestato sottolineando come fosse indecente promuovere iniziative di intrattenimento per le famiglie che fossero incentrate sul ruolo della donna-oggetto, oltretutto nel contesto di una Notte Bianca dedicata ai 150 anni dall’Unità d’Italia? Siamo così a corto di idee che anche per festeggiare un evento storico che col corpo della donna non c’entra proprio niente, non possiamo fare a meno di usarlo?? Ma in quell’occasione le proteste hanno sortito il loro effetto e tutte e due e iniziative sono state annullate.
Adesso ci risiamo: nonostante siano già state mandate molte mail di contestazione, l’amministrazione di Barchi ancora non ha fatto marcia indietro. E’ così difficile comprendere che eventi del genere sono umilianti e fortemente lesivi dell’immagine della donna? Non si riesce proprio a sforzarsi un po’ di più e ad immaginare un’iniziativa che sia diversa da quella di mostrare alla gente due tette e due culi?
Non ci fermiamo qui. La protesta continua più forte che mai! Pubblichiamo la lettera che la nostra amica Alessandra propone di inviare alle autorità e anche allo IAP, l’Autorità per l’Autodisciplina Pubblicitaria, per segnalarle il manifesto sessista. Segnaliamo nella lettera le parole del sociologo Luca Piras (in neretto) che fa un’acuta analisi della situazione. Che non ci vengano a dire che il problema è sentito solo da qualche femminista brutta e bacchettona…
All’attenzione di:
Presidente Regione Marche [email protected]
Presidente Provincia di Pesaro [email protected]
Sindaco di Barchi [email protected]
Istituto Autodisciplina pubblicitaria [email protected]
Pc Consigliera di Pari Opportunità della provincia di Pesaro [email protected]
Oggetto: Sexy car wash
“Con la presente si intende sollecitare l’annullamento del “Sexy car wash” inserito nel programma della manifestazione “IV Urban Race” a Barchi (PU) e organizzato dall’Urban Racer Team, perché indegno, sessista, umiliante per tutte le donne, inadatto e pericoloso per i minori.
Riteniamo che sia inaccettabile concedere il patrocinio del Comune (lo stemma appare infatti tra gli “sponsor” nella locandina nel link: http://www.fuorigirimotore.com/raduno-tuning_911.html) a un tal evento, che contraddice gli scopi istituzionali dell’ente stesso: siamo al 74° posto per parità tra uomo e donna e alla politica viene chiesto di promuovere iniziative che riducano il divario tra i generi anziché ampliarlo.
Secondo le Nazioni Unite in Italia persistono profondi stereotipi che hanno un impatto schiacciante sul ruolo della donna e la pongono in una situazione di svantaggio, incidendo negativamente sulle sue scelte professionali ed esistenziali.
“In Italia le donne sono rappresentate come oggetti sessuali.”
Questa è una delle principali critiche recentemente sollevate all’Italia dal Comitato delle Nazioni Unite che ha il compito di monitorare l’attuazione della Convenzione ONU per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW) negli Stati che l’hanno ratificata.
L’accostamento di donne e motori è uno stereotipo duro a morire, a tal proposito riportiamo l’interessante intervento del sociologo Luca Piras riguardo la discussa vicenda del “sexy car wash” inserito nel programma della Notte Bianca di Ronciglione, conclusasi con l’annullamento dell’evento: «Dovrebbe essere un dovere civico quello di proporre lo sviluppo dei rapporti tra i sessi improntati alla pariteticità, alla
consapevolezza dei comportamenti e dei ruoli nonché della valorizzazione dell’identità femminile. Il “Sexy car wash” rappresentava un esempio opposto: la rinuncia da parte di alcune istituzioni all’esercizio di un ruolo pedagogico-culturale nei confronti di modelli civili ed evoluti sul rapporto tra uomo e donna nella nostra società».
Piras continua: «Era un’evidente collusione culturale con un’idea della donna implicita nel modello veicolato delle tivvù commerciali in cui essa è ridotta al suo solo corpo spettacolarizzato e subalterno al maschio spettatore. Oggi, però, nella società si può rilevare una considerazione diversa della donna, soprattutto da parte di giovani, che considerano il rapporto con l’altro genere un indice significativo del più ampio livello di civiltà diffuso e del proprio modo di vivere accanto al sesso opposto».
Lo stesso presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ci ricorda che:
“Uno stile di comunicazione che offende le donne nei media, nelle pubblicità, nel dibattito pubblico può offrire un contesto favorevole dove attecchiscono molestie sessuali, verbali e fisiche, se non veri e propri atti di violenza anche da parte di giovanissimi.”
Nella speranza che nessun Comune decida di patrocinare eventi in cui la donna è trattata alla stregua di un panno daino,
cordiali saluti.
(Firma).”