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Creato il 20 dicembre 2011 da Omar
(l'amica Annalisa ha lasciato un commento al post precedente che è una vera e propria recensione del - consigliatissimo - volume di racconti. Abbiamo deciso di postarlo per la rubrica Voci Amiche)
Primo round: Per intanto, appunto, son 751 pagine di lettura a meno di dieci euro (volendo, nei posti giusti, anche a meno di 9 euro); poi ci sono autori come Cain (quello del postino che suona due volte), Spillane, Hunter (che è poi l’amato McBain), Ellroy, Deaver, Oates, eccetera eccetera. E ci sono chicche come Speroni (da cui è stato tratto il film Freaks, che non c’entra poi quasi niente ma è per dare un’idea). E ci son racconti dal 1923 in poi, che si leggono come acqua fresca. Fresca, oddio… Siamo pieni di morti, cattiverie, tristezze, angoscia, vicoli pericolosi, squallidi circhi o puzzolenti camere d’albergo. Ma io sto leggendo e mi sto divertendo da matti. Probabilmente avrei bisogno di un analista. Secondo round: Dopo 234 pagine una dopo l'altra, ebbene, sì, comincio a sentirmi un po' a disagio. Perché è vero che ci son racconti che non mostrano la loro età, e altri che sono davvero belli, ma è anche vero che una serata passata in compagnia di sadici, sparatori folli, ansiogeni delinquenti, angosciosi rapporti, e cattivi tout court, ti segna un po' l'umore. Detto questo, ho voglia di mettermi lì e continuare, anche per leggere quelle paginette introduttive dove di un autore ti viene detto l'indispensabile, e il più possibile, ma non ti viene quasi mai raccontato il perché di certi passi, di certe scelte, di certe rovinose cadute. Insomma, un libro nel libro. Terzo round: inutile dire che da un Ellroy ti aspetti proprio un Ellroy; sono partita in quarta decisa a non farmi fuorviare dai settecentosessantacinque tra nomi e cognomi che impestano letteralmente la storia del Nostro, nomi veri, nomi inventati, persone vere, persone inventate; l’importante è capire chi ammazza chi e chi rimane in piedi o vola dalla finestra; grosso modo, ce l’ho fatta. Ricompensata da una chicca deliziosa mezza noir e mezza fantascienza (sarà per questo che mi è garbata? Perché per la prima volta potevo pensare che, sulla vecchia Terra, una roba così non potrà mai succedere?), scritta bene bene, disinvolta, credibilissima e con doppio, no, triplo scarto finale carpiato.
Quarto round: e alla fine? Sì, alla fine, forse (forse) i modernissimi patiscono un po' il confronto, ma ci sono dei guizzi anche lì, magari meno noir ma sempre, sempre altrettanto desolanti e desolatim che vai avanti finché non hai letto proprio tutto. Che poi, alla fine, avrà mica ragione Ellroy? («il solo fatto di aver letto il libro vi bolla come pervertiti»). Argh.
Millenium Thriller
a cura di James Ellroy e Otto Penzler (Ed. Newton&Compton)

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