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Ancora sul corso di formazione politica

Creato il 19 gennaio 2011 da Laperonza

cesare_0004.jpgMi spiace dovere esprimere ancora una volta il mio dissenso di fronte alle parole dell’assessore Venanzi e sono certo che in questo modo darò ancora più forza alla convinzione che il mio sia un atteggiamento pregiudiziale nei suoi confronti ma purtroppo l’assessore non perde occasione per dimostrare la sua scarsa sensibilità democratica e il suo vaghissimo concetto di rispetto per il prossimo.

Leggo oggi sul Corriere Adriatico la sua risposta alle giuste recriminazioni delle opposizioni – si badi, sia di destra che di sinistra – sull’istituzione del corso di formazione politica a cura dell’Informagiovani e riesco, malgrado ormai dovrei averci fatto l’abitudine, a rimanere sbigottito davanti a tanta arroganza.

Dunque, l’Assessore non ritiene indispensabile il coinvolgimento delle forze di minoranza di fronte ad un argomento tanto delicato. Un argomento che sarebbe stato molto più opportuno evitare, come ho già in precedenza spiegato, magari optando per un più neutro corso di diritto pubblico e costituzionale. L’Assessore è convinto non solo dell’opportunità di tale corso ma rivendica il ruolo di controllore super partes. Come fa un uomo politico che fa politica ed è stato eletto in liste politiche ad essere super partes sarebbe molto interessante da capire. Quindi l’opposizione tutta dovrebbe fare questo immenso atto di fede nei confronti dell’Amministrazione Comunale sul fatto che in un corso di formazione politica non vi sarà ingerenza alcuna della politica. Anzi, la parte politica che governa vigilerà affinchè si spieghi il punto di vista anche dell’opposizione che, però, non potrà in alcun modo verificarlo. Mistero della fede.

In quanto all’operato dell’Informagiovani non credo che qualcuno voglia mettere in discussione i buoni risultati ottenuti. E’ proprio l’atteggiamento dello stesso Venanzi che, in qualche modo, ne incrina l’immagine. Ricordo che l’Assessore opera su delega del Sindaco. Mi aspetterei, conoscendo Gismondi e il suo garbo, che possa indicare all’Assessore un atteggiamento più democratico e rispettoso, se mai questo sia possibile.

 

 

Luca Craia


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