Rubiera 120512, dalla serie "Note a perdere".
Lo scorso sabato sono andato con la metà del mio cielo a Rubiera, piccola località tra Reggio Emilia e Modena. Più precisamente a L'Ospitale di Sant'Antonio, un grande edificio cinquecentesco che un tempo offriva ricovero per una notte e un pasto caldo a pellegrini e viandanti. Nel retro del chiostro, affacciato sui campi, si finiva di allestire il tendone da circo dove Paolo Rossi in questi giorni sta dando spettacolo. La giornata era calda, molto calda per la stagione, e l'ora del tramonto arrivava gradita sia per la luce attenuata sia per il leggero frescore. Una situazione piacevole quindi. Rafforzata dall'incontro inatteso con tre giovani fotografi dei quali stimo il lavoro e che per la prima volta conoscevo di persona. Anche ritrovare Guido Guidi è stato un piacere grande, oltre che per l'ammirazione che gli porto anche per l'amicizia con la quale sempre mi accoglie. Altro non c'è. Anzi sì: ho visto una piccola e deludente mostra allestita nella cappella del complesso. L'idea penso fosse quella di omaggiare Luigi Ghirri e sua moglie Paola, da poco scomparsa. Il risultato mi appare tristemente autoreferenziale, quasi una specie di conta degli eredi "legittimi", coevi del maestro o recentemente adottati. Non merita fare tanta strada per questo. Per gli amici, per il tendone del circo, per il tramonto. Per loro sì.