TOKYO – Andare in moto fa bene al cervello: è quanto sostiene un gruppo di ricercatori giapponesi, secondo cui gli stimoli derivanti dalla guida delle due ruote costituiscono un’ottima ‘ginnastica’ per le funzioni cerebrali.
Lo studio, condotto dall’università di Tohoku in collaborazione con il costruttore di motociclette Yamaha, ha controllato l’attività cerebrale di 21 uomini alla guida dei propri mezzi, rilevando in tutti i soggetti l’attivazione delle aree prefrontali del cervello, responsabili per la memoria, la gestione delle informazioni e la concentrazione.
In un test separato, l’equipe di scienziati – guidata dal profossore Ryuta Kawashima – ha messo alla prova 22 persone di sesso maschile in possesso della patente: metà di loro ha guidato la moto per due mesi consecutivi, mentre gli altri si sono astenuti dalla guida. Secondo i risultati dell’esperimento, i soggetti che hanno guidato i mezzi a due ruote hanno presentato sensibili miglioramenti nel campo della memoria, della capacità di giudicare lo spazio e di altre funzioni tipiche dell’area prefrontale del cervello.
La stessa zona cerebrale, invece, non ha registrato gli stessi progressi quando messa alla prova durante la guida di un’auto. “Per condurre una moto sono necessari bilanciamento e altre funzioni di controllo sensoriale – spiega Kawashima -. Il cervello di un motociclista può divenire più attivo proprio per processare tutte queste informazioni attivamente durante la guida”.