La terribile vicenda di Sarah Scazzi mi ha richiamato alla mente Hans Christian Andersen. Nelle sue fiabe ci sono ragazze che soffrono, si consumano, si spezzano, muoiono, senza meritare la loro sventura. La Sirenetta, prima di dissolversi in schiuma, soffre per ogni passo che compie come se camminasse sui chiodi. Alla protagonista di Scarpette rosse vengono amputati i piedi. La piccola fiammiferaia viene trovata assiderata, con un mazzetto di fiammiferi spenti in mano. Eppure non avevano commesso alcuna colpa.
Per citare Simone de Beauvoir, Andersen mi insegnò la malinconia. Quella malinconia che scuote le certezze dei bambini e tormenta il cuore degli adulti.