Di Giancarlo Sali il 13 ottobre | ore 13 : 53 PM
Silvio Berlusconi ha da poco chiuso il suo discorso per porre la questione di fiducia. L’intervento è stato tutto impregnato sulla necessità per il bene del Paese che il Governo continui ad operare: elezioni anticipate o governo tecnico in questo momento di grave crisi rappresenterebbero mosse irresponsabili.
Il Premier nello specifico ha precisato che far cadere l’Esecutivo per una sconfitta ottenuta durante l’approvazione di un documento contabile sarebbe una situazione ridicola, e che comunque il ddl di rendicontazione sarà riscritto.
Le Opposizioni, che tranne per quanto riguarda i radicali, hanno scelto in maniera unitaria di disertare l’Aula durante il discorso di Berlusconi, sono state accusate da quest’ultimo di essere divise e sfilacciate e di non poter garantire alcuna alternativa politica all’Italia: nessun governo tecnico sarebbe comunque legittimato a sostituirlo, perchè semmai la sua idea è che la parola dovrebbe tornare democraticamente agli elettori.
Su Napolitano invece Berlusconi ha usato un atteggiamento completamente diverso, lodando la vigilanza impeccabile ed imparziale del Presidente della Repubblica sulla storia politica attuale.
“Sono qui, e con me una Maggioranza politicamente coesa, al di là degli incidenti d’Aula, per testimoniare che l’Italia ce la fa, ce la farà e può rilanciarsi battendo la strategia del pessimismo“, e poi non potevano mancare anche questa volta l’accento su una riforma della giustizia necessaria, perché a suo parere in questo momento essa sarebbe politicizzata, e la conferma di un risultato incredibile che sarà raggiunto: il pareggio di bilancio nel 2013.
Il discorso si è chiuso con un lungo applauso tributatogli da tutta la Maggioranza, preceduto qualche minuto prima da uno sbadiglio di Umberto Bossi, evidentemente non troppo appassionato ed elettrizzato dalle parole del Presidente del Consiglio.