NOTIZIE (Stadio Meazza, Milano). Le parole del tecnico giallorosso al termine della semifinale di ritorno di Coppa Italia: ”Nuova Roma nel secondo tempo? Ho detto ai miei ragazzi che così non avevamo nessuna speranza di raggiungere il nostro obiettivo. Quando una squadra non riesce ad essere equilibrata, quando non è aggressiva, quando non rischia il passaggio ed è passiva, il risultato non può che essere negativo. Quando abbiamo smesso di essere approssimativi e abbiamo ripreso un gioco consono a partite di questo livello sono uscite fuori le nostre qualità.
Cosa è cambiato dal mio arrivo? Nel gioco questa squadra era già organizzata, faceva un calcio spettacolare, ma c’erano delle situazioni di cui dovevamo tener conto e sulle quali abbiamo lavorato. Abbiamo in parte dovuto rimettere in piedi l’entusiasmo e il senso di appartenenza ai colori alla Società e combattere il fastidio di dover subire le sconfitte. Ora abbiamo un gruppo compatto, anche con delle difficoltà fisiche, ma stiamo recuperando i nostri calciatori e quindi siamo contenti. Non siamo nel nostro momento più alto sotto l’aspetto fisico, ma questa situazione andrà a posto piano piano. Subiamo troppo spesso nel primo tempo? Se sapessi il motivo già avrei rimediato. L’analisi è sempre quella: davamo l’impressione di essere privi di energie e di idee questa sera. Nel secondo tempo, per fortuna, abbiamo cancellato questi problemi. Non si tratta di tenuta fisica, ma di approccio alla gara. Anche nella partita di Torino abbiamo avuto bisogno del classico schiaffone per doverci riprendere. Quando andiamo sotto ci spengiamo per dieci minuti. Questi ragazzi, però, sono eccellenti e riescono sempre a recuperare le energie per raschiare il fondo del barile e per riuscire a darci soddisfazioni come quelle di questa sera”.
“Il 4-3-3 è il modulo che mi dà più soddisfazioni – ha continuato Andreazzoli -, anche perché gli infortuni ci hanno costretto a giocare così. Siamo stati bravi a interpretare sotto il punto di vista tattico le ultime partite. Non abbiamo un sistema di gioco fisso, ma io preferirei averne uno definito. Come si affronta la Lazio fra un mese? Da domani mi preoccuperò prima del Pescara, non della Lazio. Dobbiamo arrivare a quella partita nelle condizioni morali e fisiche ideali. E queste cose le ottieni solo se nel tuo tragitto riesci a esprimere un certo tipo di calcio, con condizioni fisiche e agonistiche giuste. Ripeto, nelle prossime gare dobbiamo dare il massimo, anche in vista della classifica che dobbiamo migliorare. Cosa significa per il calcio romano questa finale? Quando io sono stato incaricato dalla Società mi sono prefisso degli obiettivi e tra questi c’era anche la finale, da disputare di fronte alla nostra città e al nostro pubblico. Il Derby dà un sapore particolare a tutto quanto. Però abbiamo anche altri traguardi e non bisogna puntare l’obiettivo solo sulla finale di coppa Italia, come detto. Se facciamo questo errore buttiamo all’aria tutto quello che abbiamo fatto fino ad oggi”.