Dopo i vampiri e i lupi mannari, ancora massicciamente presenti nella letteratura fantastica, soprattutto in quella destinata agli adolescenti, sembra che sia arrivato il momento degli angeli, protagonisti di storie tra amore sovraterreno e lotta tra bene e male. Gli angeli, creature mistiche presentati in maniera spaventosa nelle Sacre Scritture (si parla di sfere di occhi rotanti e di volti di animali che cambiano) e poi reinventati nell'arte dal Medio Evo in poi, protagonisti a tratti di gadget e simili per giovani amanti dell'estetica, diventano protagonisti di romanzi dove si intersecano suggestioni mistiche, con risultati altalenanti, anche se decisamente diversi dagli schemi ormai collaudati delle storie di vampiri e licantropi.
C'è chi ha scomodato l'onnipresente nel genere Dan Brown, c'è chi ha parlato di Umberto Eco (in fondo c'è un monastero, anche se non medievale, con tanto di biblioteca, e si parla pure di un incendio!), ma la vicenda del libro, primo di una trilogia già opzionata al cinema, ha comunque una sua originalità. A cominciare dalla scelta della protagonista, Evangeline, che di professione fa la suora archivista, malgrado sia giovane e bella, dopo essere stata indirizzata su questa strada, ma senza costrizioni (non siamo più ai tempi della Gertrude manzoniana o della Monaca di Diderot), dal padre che l'ha lasciata nel convento di St. Rose, vicino a New York, per proteggerla da qualcosa di oscuro che ovviamente si manifesterà.
Spinta a cercare nell'archivio del monastero il carteggio tra un'ereditiera e una suora risalente agli anni Quaranta ed inerente alcuni misteriosi ritrovamenti in una gola montana della Bulgaria, Evangeline scoprirà l'esistenza degli angeli, in particolare dei terribili Nephilim, nati dagli antichi incroci tra le creature celesti e le figlie degli uomini (fatto citato nella Genesi), ma si confronterà anche con l'esistenza degli angelologi, a cui appartenevano anche i suoi genitori, studiosi che cercano di capire l'essenza e i pericoli di queste creature.
Danielle Trussoni sceglie un'eroina insolita, che comunque cambia nel corso della storia fino ad una conclusione aperta da lasciare senza fiato, rinuncia ai facili tranelli del genere, compresa la storia d'amore (c'è un coprotagonista, uno studioso vittima delle macchinazioni dei Nephilim, Verlaine), e riesce ad appassionare per oltre 400 pagine, creando una mitologia angelica pescando dalla Bibbia e da altri testi sacri, non entrando mai in conflitto con la religione ufficiale, ma introducendo una visione mistica profonda legata all'esistenza di un certo tipo di creature.
Una storia che quindi si lascia leggere per originalità, erudizione senza diventare pedante, avvincente e misteriosa, per chi ama gli enigmi più antichi che riemergono nel mondo di oggi. C'è da aspettare il seguito, comunque nel panorama della letteratura fantastica Angelology emerge e resta uno dei titoli più interessanti e innovativi (pur parlando di cose antichissime) degli ultimi mesi.
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