Mai come in questi ultimi tempi crescono gli investimenti dell'Angola in Portogallo e con profitti elevati.
Lo riferisce l'Istituto Portoghese per le relazioni internazionali ((IPRIS).
Ovviamente per l'Angola si tratta di una scelta preferenziale quasi ovvia, essendo stato il Portogallo in passato la potenza militare colonizzatrice del Paese africano.
Oggi però il coltello dalla parte del manico, come si è soliti dire, è dell'Angola che, ha fatto registrare nell'ambito commerciale un impressionante aumento degli scambi.
Un aumento assolutamente non paragonabile a quello che l'Angola ha o può avere con gli altri Paesi dell'Unione Europea (UE).
Infatti, cifre alla mano, dal 2002 l'anno in cui gli investimenti erano appena del valore di 1,6 milioni di euro si è passati addirittura a 116 milioni di euro nel 2009.
E i numeri sono destinati a lievitare ulteriormente con una ricchezza che sta imboccando, a tutta velocità, il percorso della rotta angolana.
E, a conferma, sempre nel 2009 il 3,8% della capitalizzazione della Borsa di Lisbona era divenuta già di proprietà angolana.
In conclusione, secondo il ilRapporto dell'Istituto Portoghese per le relazioni internazionali (IPRIS) per il Portogallo nel 2012 è prevista una contrazione del 2,8% del PIL (prodotto interno lordo) mentre l'Angola dovrebbe vedere crescere il suo PIL del 12%.
Le cause di questa inversione di tendenza : quel miracolo che si chiama "oro nero"
Ovvero la scoperta in Angola di petrolio nel sottosuolo.
E petrolio è uguale, almeno fin che dura, "nuovi ricchi".
Peccato che questa ricchezza, come sempre accade, non sia mai distribuita in maniera uniforme.
E questo non soltanto in Angola.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)