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Angolotesti: "Quartiere di Cordova" di Federico García Lorca
Creato il 27 marzo 2012 da La Stamberga Dei Lettori
Dopo lunga assenza torna stasera la rubrica Angolotesti, una selezione di testi letterari o poetici nella loro interezza con una breve contestualizzazione perché possiate meglio apprezzarli.
Del poeta spagnolo Federico García Lorca, esponente di spicco del gruppo letterario avanguardista Generazione del '27 che produsse in Spagna probabilmente la poesia più rimarchevole dai tempi del Barocco, avevamo già avuto modo di parlare. Il testo poetico proposto oggi fa parte della raccolta . E' proprio la memoria di un poeta barocco metaforicamente ripudiato dai posteri per la sua arzigogolatezza che il gruppo di artisti spagnoli recupera: Luis de Góngora, morto nel 1627 (da lì la scelta del nome che la costellazione di autori si diede). Il testo del poeta andaluso García Lorca che vi propongo oggi, tuttavia, di avanguardistico ha ben poco: è invece un'elegia, un sentito pianto in memoria dell'amico torero Ignacio Sánchez Mejías, morto per le conseguenze di una drammatica corrida a Madrid il 13 agosto 1934. Per evitare qualsiasi problema di copyright, la traduzione proposta è la mia:
Barrio de Córdoba
Tópico nocturno
En la casa se defienden
de las estrellas.
La noche se derrumba.
Dentro hay una niña muerta
con una rosa encarnada
oculta en la cabellera.
Seis ruiseñores la lloran
en la reja.
Las gentes van suspirando
con las guitarras abiertas.
Del poeta spagnolo Federico García Lorca, esponente di spicco del gruppo letterario avanguardista Generazione del '27 che produsse in Spagna probabilmente la poesia più rimarchevole dai tempi del Barocco, avevamo già avuto modo di parlare. Il testo poetico proposto oggi fa parte della raccolta . E' proprio la memoria di un poeta barocco metaforicamente ripudiato dai posteri per la sua arzigogolatezza che il gruppo di artisti spagnoli recupera: Luis de Góngora, morto nel 1627 (da lì la scelta del nome che la costellazione di autori si diede). Il testo del poeta andaluso García Lorca che vi propongo oggi, tuttavia, di avanguardistico ha ben poco: è invece un'elegia, un sentito pianto in memoria dell'amico torero Ignacio Sánchez Mejías, morto per le conseguenze di una drammatica corrida a Madrid il 13 agosto 1934. Per evitare qualsiasi problema di copyright, la traduzione proposta è la mia:
Barrio de Córdoba
Tópico nocturno
En la casa se defienden
de las estrellas.
La noche se derrumba.
Dentro hay una niña muerta
con una rosa encarnada
oculta en la cabellera.
Seis ruiseñores la lloran
en la reja.
Las gentes van suspirando
con las guitarras abiertas.
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