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Animal House e il genio di John Belushi-Bluto Blutarski

Creato il 30 ottobre 2013 da Postpopuli @PostPopuli

di Francesco Gori

Rivedere al cinema un cult come Animal House fa sempre piacere. E soprattutto ridere, vista la comicità rimasta intatta, a distanza di più di 30 anni dall’uscita nelle sale  (1978) del film girato da John Landis. Ma fa anche “piangere”, ripensando al genio di John Belushi, che troppo presto ci ha lasciati.

Un talento vero, quello di John. Capace di farti piegare alla sola vista della sua mimica facciale, del suo corpo obeso, delle sue movenze fuori dagli schemi, grazie alla genialità del cambio di registro, come solo i grandi comici sanno fare. Del resto, Animal House rimane una commedia demenziale, che diventa “filmone” grazie alla sua presenza. Chi mai può dimenticare la scena  quando lui, “Bluto” Blutarsky, alla mensa del college accumula nel suo vassoio ogni genere di immondizia alimentare, ingurgitando panini e schifezze varie prima di passare alla cassa, per poi sparare il cibo sui rivali? O quando, con i suoi confratelli Delta, si avventura nel college per l’ennesima burla (quella del cavallo) e, controllando se qualcuno lo vede, si gira e si rigira a suon di grottesche piroette? O ancora, nel suo discorso “Si sono forse tirati indietro gli americani quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”, prima della resa dei conti finale?

bluto animal house mensa ANIMAL HOUSE E IL GENIO DI JOHN BELUSHI BLUTO BLUTARSKY

La scena alla mensa del college – thestar.com

Siamo nel 1962, al Faber College, in Pennsylvania, dove si scontrano i gruppi Omega e Delta, ovvero gli snob borghesi contro i goliardici, zozzi e irriverenti guidati dal pluri-ripetente Bluto, accompagnato da un manipolo di fratelli-animali ben stereotipati (il playboy, lo sfigato, il sensibile). Una banda di attori alle prime armi (tra i quali un giovanissimo Kevin Bacon), bravissiminel riportare a pieno sullo schermo lo spirito ribelle e anticonformista (da ricordare Donald Sutherland nel ruolo del professore alternativo) di quegli anni. Perché in fondo Animal House è anche critica alla rigida struttura universitaria e al perbenismo dominante del tempo: toga party, burle di ogni tipo e parata finale per sfidare le regole.

Un capostipite della commedia demenziale, trascinato dalle sbronze dello sporco Blutarsky, l’ubriacone che si schiaccia le lattine di birra sulla fronte, che scarica pezzi di hamburger contro il mondo dei moralisti, che cela ipocrisia e falsità.

john belushi bluto animal house ANIMAL HOUSE E IL GENIO DI JOHN BELUSHI BLUTO BLUTARSKY

silencepleaseinc.wordpress.com

John Belushi se ne è andato a soli 33 anni per una dose di droga tagliata male, nascondendo forse dietro a quel suo status da burlone, l’incapacità di un ruolo da star e un’inquietudine che ne attanagliava l’anima, tanto da renderlo dipendente da cocaina e alcol. La sua prematura scomparsa – muore giovane chi è caro agli dèi - lo ha reso ancor più un mito, non solo per le generazioni di quegli anni, ma anche per quelle di adesso, che in lui ritrovano una verve ironica che rimane in pochi altri attori. La coppia formata con Dan Aykroyd in The Blues Brothers è un’altra perla miliare lasciata in dono da John, insieme ad altri sei film (da ricordare anche 1941: Allarme a Hollywood). Troppo pochi per un genio del suo calibro che ci avrebbe sollazzato chissà con quante altre commedie, ma abbastanza per meritarsi un posto tra i più grandi comici mai vissuti.

Regna in eterno, Bluto-Belushi.

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