Titolo originale: Animal Kingdom
Regia: David Michôd
Cast: Ben Mendelsohn, Joel Edgerton, Guy Pearce, Luke Ford, Jacki Weaver, Sullivan Stapleton, James Frecheville, Daniel Wyllie, Anthony Hayes, Laura Wheelwright, Mirrah Foulkes, Justin Rosniak
Distribuzione: Mikado, Australia, 2009
Melbourne. Dopo la morte della madre, Joshua “J” Cody,(James Frecheville) un ragazzo di 17 anni, va a vivere con la nonna Janine detta Smurf (Jacki Weaver) e i suoi tre zii: Andrew, detto Pope, ( Ben Mendelsohn) Darren (Luke Ford) e Craig ( Sullivan Stapleton) Andrew è un rapinatore ricercato dalla polizia, Craig è un trafficante di droga e Darren, il più giovane, cerca ingenuamente di seguire le orme dei fratelli. Quando il socio e miglior amico di Andrew, Barry Brown (Joel Edgerton), decide di voler uscire dai giochi, confessando il passato criminale trascorso tra lui e il suo socio, la tensione tra la famiglia Cody e la polizia esplode. Joshua si ritrova così, senza volerlo, in mezzo alla lotta tra la sua famiglia criminale e la polizia, mentre il detective Nathan Leckie (Guy Pearce) cerca in tutti i modi di salvarlo.
Osannato dalla critica americana e australiana e fresco vincitore del Premio della Giuria al Sundance Film Festival, arriva finalmente anche in Italia Animal Kingdom, storia della vita di una famiglia di criminali, i Cody. La famiglia è guidata da mamma Janine detta Smurf, donna forte, decisa, una vera tigre, pronta a difendere ad ogni costo i suoi 3 cuccioli. Madre affettuosissima e allo stesso tempo fredda e dura leader, la donna accoglie in casa il nipote J, dopo la morte di sua madre. J si troverà così coinvolto suo malgrado nelle dinamiche, negli intrighi e nei casini della famiglia. I Cody pretendono fedeltà e obbedienza assoluta, e così anche J si troverà presto a percorrere la strada del crimine. Tuttavia quando le cose inziano a complicarsi, tra omicidi, vendette e arresti, J dovrà prendere una decisione, dovrà schierarsi in maniera definitiva con la famiglia, o con la legge, interpretata dal detective Leckie, che vuole salvare a tutti i costi il ragazzo, quel che resta della sua purezza dopo tutte le tragiche esperienze per cui è passato.
La storia scritta e diretta da David Michôd, per altro all’esordio alla regia, è ispirata ad un fatto di cronaca: la sparatoria avvenuta nel 1988 Walsh Street, nel quartiere South Yarra di Melbourne. Un elemento che colpisce e che salta subito all’occhio è la quasi totale assenza di scene di sangue e violenza, come ci si aspetterebbe da una pellicola del genere, ma il tutto è affidato agli sguardi, ai dialoghi, ai gesti che colpiscono dritti nel segno. La storia è molto reale e credibile, senza effetti speciali, senza fronzoli. La famiglia Cody non suscita affatto simpatia nello spettatore, contrariamente a quanto di solito avviene in questo genere di film. Pope ha seri problemi psichici, Craig è forte e sicuro solo con i più deboli, e Darren sengue i fratelli nelle loro attività illecite solo per emulazione, covando rabbia e dolore. J osserva gli zii e la nonna con lo stesso sguardo vuoto e privo di espressività con il quale sedeva sul divano accanto a sua madre morta di overdose in attesa dell’arrivo dei paramedici. Si ritroverà presto coinvolto in ogni singolo aspetto della sua nuova famiglia: l’affetto e i baci di nonna Smurf, le reazioni ai limiti della follia di Pope, i silenzi di Darren, e le piccole angherie di Craig. In tutto questo si ritroverà coinvolta anche la ragazza di J, Nicky (Laura Wheelwright) che entrerà di fatto nella tana del lupo sottovalutando i pericoli insiti nella famiglia.
Ottima prova del cast, a partire dal giovane James Frecheville, esordiente come Michôd, intenso e credibile nel ruolo di J, e continuando con Guy Pearce, un po’ marginale ma sempre all’altezza, Ben Mendelsohn, inquietante, e last but not least, Jacki Weaver, stupenda in un ruolo complesso, ambiguo, fatto di ombre e di contrasti celati dietro occhi da cerbiatto e sorriso rassicurante.
In definitiva un vero gioiellino proveniente dall’Australia.
Conclusione: Da vedere.
Voto: 8