Animali: l'Enpa chiede l'introduzione dei farmaci generici

Creato il 29 agosto 2012 da Informasalus @informasalus


Animali: l'Enpa chiede l'introduzione dei farmaci generici

Curare i pet è diventato un costo insostenibile per le famiglie italiane, già duramente provate dalla crisi e da un carico fiscale estremamente oneroso”. È quanto afferma l'ENPA che ha deciso di aderire alla campagna promossa dal PD toscano e dalla senatrice Silvana Amati, una raccolta di firme per l'introduzione dei farmaci generici veterinari, che va nella direzione da noi auspicata di combattere il 'caro-farmaci' per i pet.
“L’attuale normativa – spiega l'ENPA - prevede infatti che i veterinari non possano prescrivere ai loro pazienti animali farmaci per uso umano nel caso in cui siano disponibili medicinali veterinari – più costosi – con le stesse indicazioni terapeutiche. Secondo quanto calcolato dalla Protezione Animali, in alcuni casi il passaggio dai medicinali umani ai farmaci veterinari comporta in alcuni casi un aggravio ben superiore al 100%”.
Si pensi che alcune medicine per animali costano oltre al 100% in più rispetto ai corrispettivi umani, proprio per il fatto di non godere di alcuno sgravio fiscale in quanto rivolti all’utenza veterinaria.
È quanto succede ad esempio con la terapia antiepilettica per la quale si sfrutta in alcuni casi il principio attivo del fenobarbitale che è passato dai 5 euro della versione per l'uomo AI 40 della veterinaria. Il costo della ranitidina (gastroprotettore per ulcera), invece, è aumentato da 8,59 a 16 euro; quello delle cefalosporine (un potente battericida) da 3,9 euro a 27,5. Incremento anche per il Benazepril - da 7,76 euro a 18,9 -; un farmaco indicato per l'insufficienza cardiaca.
Si tratta di costi riferiti alla singola confezione e non all'intera durata della terapia che può anche prolungarsi nel tempo e che in alcuni casi può essere prescritta per l'intera vita del paziente.
“Naturalmente - dichiara Ilaria Ferri, direttore scientifico dell'Enpa - condividiamo la necessità di garantire maggiore sicurezza ai pazienti animali, ma non comprendiamo il motivo per cui nel nostro Paese i farmaci veterinari abbiano costi così esorbitanti, che riteniamo ingiustificati”. 
“Le istituzioni e le aziende del settore – prosegue Ferri - devono prendere in considerazione le necessità degli animali e dei loro proprietari. Noi stessi, nella gestione dei nostri rifugi, con le migliaia di cani e gatti di cui ci prendiamo cura, siamo stati colpiti da questa stangata insostenibile”.
Secondo l'ENPA, inoltre, è impensabile che i veterinari siano costretti a rendersi complici delle lobby farmaceutiche e che la tutela della salute animale debba sottostare a questo sistema: “il peso economico – scrive l'ENPA in una nota - non può gravare unicamente su chi si prende cura degli animali”.



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