E’ notizia di questi giorni quanto successo a Caterina Simonsen, la venticinquenne studente di veterinaria (tralaltro vegetariana!), che anche in contrasto alle dichiarazioni del laureato in lettere Davide Vannoni, autore del metodo Stamina, che ha dichiarato che il proprio metodo non necessita di sperimentazioni animali ( e si vede dato che è stato stabilito che non porta nessun beneficio), ha ringraziato con un video messaggio su internet chi fa sperimentazioni sugli animali, e grazie a queste sperimentazioni è ancora in vita.
La ragazza infatti vittima di quattro malattie genetiche rare (immunodeficienza primaria, deficit di proteina C e proteina S, deficit di alfa-1 antitripsina, neuropatia dei nervi frenici, abbinate al prolattinoma, un tumore ipofisario, e a reflusso gastroesofageo, asma allergica e tiroidite autoimmune), senza l’accesso alla sperimentazione animale, avrebbe avuto un’aspettativa di vita al massimo di 9 anni, mentre sebbene costretta a stare attaccata a un respiratore 16 ore su 24, è ancora in vita superando ampiamente la normale aspettativa per le sue malattie.
La cosa però che indigna sono i commenti ai video della ragazza dove è stata coperta di insulti e le è stata augurata la morte da oltre trenta animalisti con frasi poco simpatiche tipo «Se crepavi anche a 9 anni non fregava nulla a nessuno, causare sofferenza a esseri innocenti non lo trovo giusto» o «Per me potevi pure morire a 9 anni, non si fanno esperimenti su nessun animale, razza di bestie schifose» o ancora «Magari fosse morta a 9 anni, un essere vivente di m… in meno e più animali su questo pianeta»
Ovviamente Caterina ha consegnato le offese alla polizia postale, che ha dato mandato per la cancellazione di tali insulti, quello però che fa rabbia è che , assodato che il più efficace metodo di sperimentazione farmacologico è quello animale, gli animalisti si spingono ad augurare la morte a un essere umano, che non si capisce perchè debba avere meno rispetto di una cavia da laboratorio, anche in considerazione che se non hanno contratto malattie o se si sono potuti curare è merito anche della sperimentazione animale.
Caterina ha anche fatto un’appello alle associazioni animaliste, alla Lega Antivivisezione, al Partito animalista europeo, alla paladina dei diritti degli animali Michela Vittoria Brambilla a prendere le distanze da quei messaggi e auguri di morte, ma ovviamente non ha ricevuto risposta, quasi a sottolineare la codardia di tali personaggi.
Come di recente spiegava anche Dario Padovan, presidente di Pro-Test Italia (associazione non profit per la difesa della ricerca bio-medica), i ricercatori non si divertono a sperimentare sugli animali, ma lo fanno perchè è il metodo più efficace per la sperimentazione, anche evitando di mettere a rischio la vita di esseri umani.
E proprio l’uso delle cavie e dei ratti (che sono il 90% degli animali utilizzati nella ricerca medica) si stanno facendo grandi passi avanti nella cura di tumori, Parkinson, diabete, malattie genetiche, Aids, infarto, Alzheimer, che grazie alle richieste di tali talebani animalisti si vuole fermare, specie in italia dove si sta cercando di limitare la sperimentazione animale anche contravvenendo alle direttive europee che lo consentono, tramite l’articolo 13 della legge 96-2013 dove si sono introdotti emendamenti più restrittivi rispetto alla direttiva europea e metteranno, ancora una volta, l’italia in procedura di infrazione da parte della comunità europea.
W la ricerca, W la sperimentazione e un augurio di pronta guarigione a Caterina!
Brian Boitano (redattore)