Label : Endless Winter
Year : 2012
Genre : Atmosferic Funeral Doom Metal
Sentence : Strange progessive thoughts [7.5]
Del pacco di roba mandatomi dalla Russia da Endless Winter gli Ankhagram sono indubbiamente l’episodio più curioso che ne è saltato fuori. Infatti a differenza ad esempio dei Krief de Soli e del loro Funeral claustrofobico di stampo finlandese qua si va veramente oltre i confini del genere, ma in realtà anche ben oltre i confini del metal. Infatti questa stranissima one man band russa non si fa troppi problemi a mischiare con tranquillità sonorità doom lentissime con tastiere ed effetti ambientali che sanno di industrial e passaggi sconfinanti con la musica classica e qualche passaggio anche vagamente jazzato. La cosa più sorprendente è che tutta quella che può sembrare una strana accozzaglia di suoni di provenienza diversa funziona assai. Attraverso i lunghissimi brani del disco (eccetto il primo che serve da intro ed è lungo come una canzone normale) sia proiettati in una galleria di dolore e sconforto con tutti i mezzi possibili, dai più delicati ai più pesanti, dal suono dolce del pianoforte acustistico al growl lancinante del mistico mastermind Dead.
Thoughts è un disco non per tutti, infatti bisogna avere la pazienza di entrarci dentro e di capirlo a fondo, cosa non facile proprio perché bisogna superare l’ostacolo di queste diversissime e non collimanti influenze. Una volta fatto però resta a mio avviso quasi impossibile non commuoversi di fronte a passaggi come il malinconico treno in transito che apre Lost in Reality o i passaggi con le tastiere sfacciatamente progressive che vanno a chiudere il disco con la title-track Thoughts. Un disco che si indirizza forse più agli amanti dell’ambient che del doom in generale, ma che comunque non manca di avere il suo fascino anche su chi è ben abituato alle sonorità Funerarl.
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