Anna Achmatova
* * *
Oggi è la Vergine di Smoleńsk,
L’azzurro incenso sull’erba si sparge,
E fluisce il canto funebre,
Non è triste intorno, ma sereno.
E portano le rubiconde vedovelle
Al cimitero i figlioletti
A vedere le tombe paterne,
E il cimitero – un boschetto d’usignoli,
Dal chiarore del sole ammutolito.
Abbiamo portato alla Madonna di Smoleńsk,
Abbiamo portato alla Santissima Madre
Sulle mani in una bara d’argento
Il nostro sole, nel tormento estinto, -
Aleksandr, candido cigno.
Agosto 1921
* * *
Son venuti a prenderti all’alba,
Dietro di te andavo, come dietro a un morto,
Nella buia stanza piangevano i bambini,
Tra le sante figure il cero s’è sciolto.
Sulle tue labbra il freddo della piccola icona.
Sulla fronte sudore di morte…non scordare!
Così come con le mogli degli strelizzi,
Sotto le torri del Cremlino mi udrai urlare.
1935
(Versione di Paolo Statuti)