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Anna Calvi live @ Koko (Londra 17/05)

Creato il 19 maggio 2011 da Figurehead @figureheadblog

Spesso mi chiedo il senso delle band che fanno suonare prima del gruppo di testa in queste specie di micro festival inglesi. In genere non é altro che una sofferenza mitigata a forza di birre che certo porta un sacco di gente in piú all’evento ma non fa altro che farti arrivare al momento fatidico stremato e di cattivo umore.

Forse il senso, non voluto, é di farti capire il valore vero dell’artista al confronto con certi ragazzini che non hanno capito la differenza tra quello che vedono allo specchio e quello che comunicano al pubblico.

Anna Calvi live @ Koko (Londra 17/05)

Dopo un gruppo grunge, l’unico degno di nota che non faceva niente di nuovo ma almeno lo faceva bene, un duo di depressi e un gruppo di scalmanati casinisti ecco lei, l’Artista.

Sale sul palco, piccola, una macchia di colore che contrasta col nero del palco e delle sue canzoni. Una giacca rosso fuoco e i capelli biondissimi inizia a suonare la chitarra con quel suo caratteristico movimento circolare del braccio che sembra strofinare la sua telecaster d’aladinoper farne uscire il genio musicale.

Dopo l’inizio strumentale iniziano le canzoni, la sua voce calda ha una forza incredibile che riesce pure a raggiungerci in piccionaia da dove la vediamo a malapena. Accompagnata da un batterista con un buon gusto esemplare e da una polistrumentista eccezionale inanella una canzone dietro l’altra, straripanti di tutte le sue influenze musicali, segno di unastoria bellissima. Armonie dark-surf, aperture soul, momenti di psichedelia sognante e altri momenti quasi da opera moderna.

Se avete sentito solo il disco non avete idea della differenza. Mi aveva convinto il socio Takeshi che era giá andato a vederla qualche mese fa e, pur con alte aspettative, ho finito ogni canzone a bocca aperta.

Sul palco si incontrano mondi diversi, musica androgina che unisce il blues al cantautorato femminile sotto una luna nera dai capelli biondissimi.


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