ROMA – Miracolo a Roma dopo una delusione d’amore omosessuale: il tettino di un’auto salva una ragazza di 27 anni, che si era gettata dal secondo piano perché non riusciva a superare il dolore per essere stata lasciata dalla sua amante dopo 7 anni di relazione.
È accaduto nel quartiere Conca d’Oro della capitale, dove Anna si è gettata nel vuoto non riuscendo a superare il suo dramma d’amore. Anna è una ragazza allegra e solare, nessuno sospettava che sotto quegli occhi chiari e luminosi ci fosse in realtà un profondo dolore d’amore.
Raffaella Troili e Piergiorgio Bruni scrivono su “Il Messaggero”:“Dopo un volo di molti metri, Anna è viva (è atterrata sopra un’Opel Astra blu parcheggiata in via Val Sillaro). Gli occhi chiari e dolci, i capelli biondi come quelli che hanno solo i pupi. Da un po’ li aveva nascosti sotto un caschetto scuro e ribelle. Non è servita quella bella notizia, arrivata mentre era alla cassa di Acqua e sapone, dietro casa: il posto da restauratrice ai Musei vaticani si era liberato, dunque poteva fare quello che aveva sempre desiderato, vivere d’arte, la sua grande passione. E così tutti la vedevano più sorridente del solito, ma sempre molto educata e cortese”.La ragazza si è gettata dalla finestra alle 10.30 di lunedì mattina. La donna con cui aveva una relazione da 7 anni aveva deciso di troncare e per Anna il dolore era insormontabile. Su “Il Messaggero” vi è la testimonianza del titolare di un negozio di ricambi moto che proprio quella mattina sentì il tonfo agghiacciante:
“Ero al telefono con mia moglie, quando ho sentito un tonfo sordo. Mi sono affacciato e ho visto una scena raccapricciante: la ragazza, di schiena sopra il tettino della vettura, non si muoveva. E c’era un passante che le teneva la mano. La polizia è arrivata immediatamente, subito dopo un’ambulanza che l’ha stabilizzata e dopo pochi istanti una seconda che l’ha portata via»”.Schiacciamento di due vertebre, nulla di più. Dopo la corsa sfrenata all’ospedale Pertini di Roma Anna è stata giudicata “miracolata“. Scrive Il Messaggero:
“Fuori pericolo anche se resta in reparto e sotto controllo per almeno 48 ore. Anche la mamma in quel momento deve essere precipitata, è rimasta qualche minuto ancora in casa, disperata, a non spiegarsi il motivo di quel gesto altrettanto disperato. Sì, c’era quel legame con un’altra ragazza, da sette anni, una grande amicizia”.E proprio quella storia, che per Anna era molto più che un legame, ha portato la ragazza a cercare di farla finita. “Non mi cercare più, con te ho chiuso” le aveva urlato l’ex fidanzata. La mamma di Anna, sconvolta, racconta:
“Veniva spesso a casa mia, quadrata, razionale, saggia, tranquilla. Ma che sta succedendo a questi giovani, sono fragili, altrimenti come si spiegano tutti questi suicidi? Sto a Torraccia e poco tempo fa, ad agosto, si è buttato di sotto un altro ragazzo (Roberto, 14 anni, in una lettera ha lasciato detto di esser gay e di aver paura di essere accettato)»”.Eppure gli amici non credono al tentato suicidio solo ed esclusivamente per una questione amorosa:
“Gli amici non ci credono. O meglio, indicano un’altra strada: i pregiudizi, il non accettarsi o sentirsi accettati e forse i familiari in cuor loro lo sanno. [...] «E’ una ragazza molto schiva e riservata – raccontava ieri Desiree, una conoscente del quartiere – probabilmente soltanto per timidezza. Amava ogni forma d’arte e si divertiva a dipingere»; «è stata qui da noi per un po’ di tempo – ecco una dipendente di Acqua & Sapone – poi qualche mese fa ha deciso di licenziarsi per seguire la sua grande passione: l’arte»; e un vicino: «era molto amica di mia moglie che ha ottanta anni e sta male. La prego non posso parlare, altrimenti si accorge che è successo qualcosa». E un altro, ancora: «L’ultima volta che l’ho incontrata era felice: finalmente stava facendo la restauratrice, aveva fatto la scuola d’arte, disegnava e dipingeva molto bene. Ed era la classica brava ragazza, pacioccona, tranquilla, lavoratrice».