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Anna Karenina, i sentimenti e le emozioni dietro il sipario dell’esistenza umana

Creato il 15 settembre 2014 da Nicola933
di Valentina De Brasi Anna Karenina, i sentimenti e le emozioni dietro il sipario dell’esistenza umana - 15 settembre 2014

Genere: Drammatico
Regia: Joe Wright
Cast:  Keira Knightley, Jude Law, Aaron Johnson, Kelly MacDonald, Matthew MacFadyen
2012
130 min

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Di Valentina De Brasi.  Nel racconto di storie che coinvolgono il cuore, il regista britannico Joe Wright, che ricordiamo per aver diretto nel 2005 e nel 2007 Orgoglio e Pregiudizio e Espiazione, è un maestro e,  dunque, ancora una volta, inizia un viaggio in un’epoca passata, giungendo nella fredda Russia di fine Ottocento e portando sullo schermo uno dei destini più tristemente famosi di tutta la letteratura, di cui Lev Tolstoj è artefice e padre.

Ad incarnare la perla dell’aristocrazia russa è l’eterea Keira Knightley, la quale conferma la sua particolare aderenza ai ruoli in costume, che le si cuciono addosso come una seconda pelle. Accanto a lei troviamo un quasi irronoscibile Jude Law, nelle vesti del marito Karenin, Aaron Johnson, l’affascinante Conte Vronskij, con cui la donna inizia la tumultuosa storia d’amore che le cambierà irrimediabilmente l’esistenza e Matthew Macfadyen, già compagno della Knightley in Orgoglio e Pregiudizio e qui presente nel ruolo del di lei fratello Stiva.

Accompagnate dalle bellissime musiche dell’italiano premio Oscar -per Espiazione- Dario Marianelli (per questo film nuovamente nominato), le inquadrature si muovono all’interno di un teatro che non solo fa da cornice all’azione, ma diviene il luogo in cui l’azione stessa si svolge, spostandosi dalle quinte, al palco, alla platea e aggiungendo una nuova scenografia ogni qual volta si renda necessario un cambio di scena. E questo particolare espediente, sapientemente combinato alla colonna sonora, cattura lo spettatore, rapito da tale rapprentazione, che diviene, in alcuni momenti, molto accentuata e marcata, proprio come dinanzi ad uno spettacolo teatrale.

Così seguiamo l’amore di Anna e il tormento che da esso nasce, anche se, pur gioendo e soffrendo con lei, continua ad esistere un muro invisibile tra personaggio e spettatore che non crolla mai completamente, non permettendo al caratteristico meta-teatro cinematografico creato dal regista di evolversi completamente, di superare la linea sottile tra i due mondi, quello nostro -reale- e quello loro -del grande schermo-, elemento essenziale nella perfetta realizzazione di un film.

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Cionostante la bellezza della pellicola è indiscutibile, in particolare quella estetica e visiva, premiata, infatti, con un Oscar per i Migliori costumi e due nomination per la Migliore scenografia e fotografia. Comunque il lato emotivo della storia riesce a risaltare, non solo grazie ad Anna, rappresentante di forti sentimenti come l’amore e il dolore, la forza e la debolezza, il coraggio e la sua mancanza, ma anche a tutti gli altri, uomini e donne, che si muovono e agiscono, combattono e resistono, ognuno a suo modo, divenendo la corolla senza la quale il nostro fiore non potrebbe essere completo.

Le emozioni, infatti, sono proprio il fil rouge di tutta la narrazione, il legame che connette i personaggi tra loro e con il pubblico, ciò che ancora oggi, dopo quasi centocinquant’anni, permette a questa storia di es

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sere ancora viva, sentita e amata. Desiderata. Ed è questo desiderio che Joe Wright trasforma da parole in immagini, cercando di cogliere l’essenza più intima del romanzo e mostrandola attraverso la sua visione dei sentimenti dell’animo umano. Una visione di certo personale, a tratti, pittoresca (come ormai il suo stile ci ha già mostrato) e qui, in molti punti, volutamente plastica, che, tuttavia, colpisce per la sua magnificenza e la quasi maniacale attenzione al dettaglio, in una cadenza dal gusto barocco che riesce a non stonare e che, anzi, si allinea e si fonde con le battaglie dell’animo dell’uomo moderno, che all’apparenza si mostrano diverse, per rivelarsi, nonostante il trascorrere dei secoli, profondamente simili.

★★★


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