Il film èThe Red Lantern (1919) con Alla Nazimova, uno di quei polpettoni sull'Oriente misterioso, tanto in voga sia a Hollywood che a Berlino in quegli anni. Trecento cinesine con in mano le lanterne rosse devono sfilare dinnanzi alla macchina da presa: tra queste vi è la piccola Wong Liu, quattordici anni. È la prima volta di colei che diventerà più nota come Anna May Wong, qualche anno dopo, quando, diciottenne, impersonerà la schiava mongola in un film che avrà un grande successo, The Thief of Baghdad (1924), con uno scatenato Douglas Fairbanks.Per la prima volta un'attrice cinese diventava una star del cinema americano, allora assolutamente selettivo, dove gialli, neri, indiani, ma anche i «latins», molte volte, erano relegati a ruoli marginali, ed in genere raffiguravano personaggi negativi.Dopo il film con Fairbanks, che fece conoscere Anna al di là e al di qua dell'oceano, l'attrice interpretò un'eschimese in The Alaskan (1924); in Peter Pan (1924) fu Tiger Lily, capo-tribù indiana, mentre in Forty Winks (1925) fu una seducente vamp orientale. Pur se costretta in film dove i personaggi, cinesi o giapponesi che fossero, erano calati in storie di uno stucchevole esotismo, Anna ebbe un'attività cinematografica intensa, anche se limitata al ruolo di antagonista.In Mr. Wu (1927) e The Crimson Cíty (1928), dove avrebbe dovuto essere la protagonista, si preferì truccare da cinese Renée Adorée nel primo e Myrna Loy nell'altro, e a lei venne affidato il ruolo in seconda. Fu questo il motivo che spinse Anna a mandare a quel paese ulteriori offerte del genere e venirsene in Europa. Prima tappa, la Germania. Richard Eichberg, che si apprestava a girare Song (1929) ed aveva bisogno di una protagonista che potesse impersonare una ballerina malese, le aveva mandato un invito. Il film venne accolto con buon successo e Eichberg la diresse ancora in Grossstadtschmetterling e poi in un film sonoro in tre versioni, una tedesca, Hai-Tang, una francese, L'Amour maître des choses, e una inglese, The Flame of Love (1930).Anna, che nel frattempo s'era anche esibita al New Theatre di Londra nella commedia The Circle of Chalk, con un giovanissimo Laurence Olivier, interpretò tutte e tre le versioni, con perfetta padronanza delle tre lingue.Dopo altri due film in Gran Bretagna, Elstree Calling e Piccadilly (entrambi del 1930), se ne tornò a Hollywood per essere nel cast di Shangai Express al fianco di Marlene Dietrich, due ambigui personaggi su di un treno che corre verso un ignoto destino. Fu la sua ultima interpretazione di rilievo, perché quanto venne dopo e fino al ritiro negli anni Quaranta, fu solo una oscura galleria di figure equivoche dagli sguardi crudeli e dal comportamento misterioso, in ossequio alla ben nota teoria del «pericolo giallo».Anna ebbe comunque il merito di aprire per prima gli schermi americani a una non caucasian. E non fu un'impresa da nulla.
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Il film èThe Red Lantern (1919) con Alla Nazimova, uno di quei polpettoni sull'Oriente misterioso, tanto in voga sia a Hollywood che a Berlino in quegli anni. Trecento cinesine con in mano le lanterne rosse devono sfilare dinnanzi alla macchina da presa: tra queste vi è la piccola Wong Liu, quattordici anni. È la prima volta di colei che diventerà più nota come Anna May Wong, qualche anno dopo, quando, diciottenne, impersonerà la schiava mongola in un film che avrà un grande successo, The Thief of Baghdad (1924), con uno scatenato Douglas Fairbanks.Per la prima volta un'attrice cinese diventava una star del cinema americano, allora assolutamente selettivo, dove gialli, neri, indiani, ma anche i «latins», molte volte, erano relegati a ruoli marginali, ed in genere raffiguravano personaggi negativi.Dopo il film con Fairbanks, che fece conoscere Anna al di là e al di qua dell'oceano, l'attrice interpretò un'eschimese in The Alaskan (1924); in Peter Pan (1924) fu Tiger Lily, capo-tribù indiana, mentre in Forty Winks (1925) fu una seducente vamp orientale. Pur se costretta in film dove i personaggi, cinesi o giapponesi che fossero, erano calati in storie di uno stucchevole esotismo, Anna ebbe un'attività cinematografica intensa, anche se limitata al ruolo di antagonista.In Mr. Wu (1927) e The Crimson Cíty (1928), dove avrebbe dovuto essere la protagonista, si preferì truccare da cinese Renée Adorée nel primo e Myrna Loy nell'altro, e a lei venne affidato il ruolo in seconda. Fu questo il motivo che spinse Anna a mandare a quel paese ulteriori offerte del genere e venirsene in Europa. Prima tappa, la Germania. Richard Eichberg, che si apprestava a girare Song (1929) ed aveva bisogno di una protagonista che potesse impersonare una ballerina malese, le aveva mandato un invito. Il film venne accolto con buon successo e Eichberg la diresse ancora in Grossstadtschmetterling e poi in un film sonoro in tre versioni, una tedesca, Hai-Tang, una francese, L'Amour maître des choses, e una inglese, The Flame of Love (1930).Anna, che nel frattempo s'era anche esibita al New Theatre di Londra nella commedia The Circle of Chalk, con un giovanissimo Laurence Olivier, interpretò tutte e tre le versioni, con perfetta padronanza delle tre lingue.Dopo altri due film in Gran Bretagna, Elstree Calling e Piccadilly (entrambi del 1930), se ne tornò a Hollywood per essere nel cast di Shangai Express al fianco di Marlene Dietrich, due ambigui personaggi su di un treno che corre verso un ignoto destino. Fu la sua ultima interpretazione di rilievo, perché quanto venne dopo e fino al ritiro negli anni Quaranta, fu solo una oscura galleria di figure equivoche dagli sguardi crudeli e dal comportamento misterioso, in ossequio alla ben nota teoria del «pericolo giallo».Anna ebbe comunque il merito di aprire per prima gli schermi americani a una non caucasian. E non fu un'impresa da nulla.
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