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Anna Proclemer (30 maggio 1923 – 25 aprile 2013)

Creato il 25 aprile 2013 da Marvigar4

anna proclemer

   Un lutto immenso nel giorno della Liberazione per il teatro italiano, un’altra grande interprete ci lascia, un’attrice che per 70 anni ha offerto magnifiche performances sulle scene, in tv, al cinema, facendo appena in tempo a salutarci tutti un anno fa con una sua partecipazione nel film di Ferzan Özpetek Magnifica presenza. Anna Proclemer debuttò diciannovenne nel 1942 in Nostra Dea di Massimo Bontempelli con il Teatro dell’Università di Roma, da allora la sua carriera spiccò il volo recitando durante la guerra con il Teatro delle Arti di Anton Giulio Bragaglia, poi insieme a Gassman, e nel Piccolo Teatro di Milano con Stehler. A 23 anni si sposò con lo scrittore Vitaliano Brancati, che per lei realizzò il testo teatrale La governante. Dal 1954, dopo la morte di Brancati, prosegue il suo instancabile lavoro unendosi in seguito, anche sentimentalmente, con Giorgio Albertazzi, in un sodalizio artistico tra i più riusciti e fecondi del teatro italiano. Anna Proclemer è stata anche un’eccelsa doppiatrice, tra le sue migliori prove ricordiamo senz’altro la voce che ha prestato a Anne Bancroft in The Miracle Worker (Anna dei miracoli) del 1962. Ci mancherà il suo timbro vocale grave, cercheremo invano di ritrovare oggi sui palcoscenici italiani la sua presenza distinta, quel suo volto particolare, soprattutto il taglio degli occhi e la bocca carnosa, sentiremo un vuoto che solo i grandi artisti sanno creare quando ci abbandonano per sempre.

© Marco Vignolo Gargini

Attrice. Perché?

Perché a 4 anni, nel Duomo di Trento, ero convinta che tutti guardassero me, quando camminavo lungo la navata col mio vestitino di velluto blu e il colletto di coniglio bianco. Mi sentivo una regina. E mi atteggiavo di conseguenza.

Perché a 6 anni, quando mia nonna mi portava al Gran Caffè di Gorizia a bere una cioccolata, mi sedevo sullo sgabello liberty di velluto rosso e mettevo in mostra le gambe nude. Poco poco. Quel tanto perché la gente le notasse.

Perché a 12 anni, avendo assistito a una recita scolastica (una cosa pietosa, suppongo), scappai via con l’animo in tumulto e singhiozzai per tutta la strada fino a casa. Era stata un’“illuminazione”, un fulmine, uno choc irrazionale e sconvolgente. Il presagio di una vocazione, forse.

Perché attrice?  Perché sono un mostro.

Anna Proclemer,

http://www.annaproclemer.it/proclemer.asp?sezione=prima&parte=attrice

http://www.annaproclemer.it/

http://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Proclemer



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