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Anne sinclair , moglie di dominique strauss-kahn , che ha sempre difeso il marito da ogni accusa , ma ora pensa al divorzio
Creato il 03 ottobre 2011 da MadyurSi scomodano paragoni letterari necessariamente zoppi. Un’Antigone per la dedizione all’istituzione familiare, un Adele Hugo per il pervicace attaccamento a un amore purchessia. O una Hillary Clinton che salva matrimonio e quel che resta ci una fetta di potere.
Il prezzo è alto da pagare per essere all’altezza di se stessa e del proprio personaggio. Stavolta non è come qualche anno fa quando l’amica e testimone di nozze Elisabeth Badinter, scrittrice, cercò di metterla in guardia sul Dominique Strauss-Kahn , lo sciupafemmine, e lei , per risposta, la bandì per qualche mese dalla casa non rivolgendole più la parola. Non è come nel 2008 , quando esplose lo scandalo dell’economista ungherese del FMI Piroska Nagy che andava a letto con suo marito e lei se la cavò così “Sono cose che succedono , ci amiamo come il primo giorno”.
MA stavolta c’è stato un accusa di stupro, poi infondato. Ma durante l’indagine , la sua voce è più incerta , non ha assoluti. Il blog è stato fermo per tanto tempo a un post in cui si ringraziava dei messaggi di stima ricevuti”. Parole scritte prima di volare in Francia e ipotizzare un divorzio.
Sta uscendo una biografia autorizzata su “Il vero romanzo di Dominique Strauss-Kahn” in cui è scritto che Sinclair crede in lui più di sempre ed è convinta che ne usciranno insieme, con dignità e tenendoci per mano. Mentre Sinclair sembra essere , ora, una donna provata , prostrata che porta la fede nuziale solo nelle occasioni pubbliche , a beneficio delle telecamere , ma la toglie in privato , gesto nascosto di una ribellione incipiente. Per alcuni se ne andrà quando il sipario mediatico chiuderà inesorabilmente.
Dominique si è giocato l’Eliseo con questa storia. Anne pure. E pensare che i francesi già se la immaginavano premier dame e su Paris Match , un sondaggio, le accreditava un 65% di consenso e doppiata la rivale Carla Bruni ferma al 31%. ERa già stata scelta come Marianne , simbolo della Republique.
Nata a New York col nome Anne-Elise Schwartz , la famiglia un anno dopo adottò il cognome Sinclair, che era quello di battaglia del padre durante la Resistenza al nazifascismo. Il genitore era un uomo d’affari , un ebreo industriale dei cosmetici , e cavaliere dell’ordine della Legione d’onore , ma la ricchissima eredità proviene dalla filiera materna. La madre Micheline Nanette , era figlia di Paul Rosenberg , il più importante mercante d’arti del ‘900, l’unico di cui si fidava Picasso. Poteva campare di rendita con quei pezzi meravigliosi in casa. Ma scelse il giornalismo come settore di realizzazione. Un suo collega Ivan Levai , fu suo marito ed ebbero due figli.
IL primo canale francese le affida nel 1983 “Edition Special” e l’anno successivo il programma c he sarà una fortuna “Spet sur sept”. Un intervista serale della domenica con nomi e personaggi più famosi. Passa sotto le sue parole taglienti tanti politici ( come Gorbaciov , Mitterrand, Kohl e il giovane Sarkozy) grandi imprenditori ( come Bill Gates) e divi dello spettacolo (Madonna). Impossibile rifiutare un suo invito. Si ricorda un giorno che non voleva intervistare Jean Marie Le Pen, politico estremista, che fece intervistare da un suo collega.
In un altro programma conobbe Dominique Strauss-Kahn , un anno più giovane di lei , due matrimoni e quattro figli sulle spalle. Fu amore a prima vista. Due anni dopo si sposarono davanti alla creme della società francese.
Quando Dominique diventa, nel 1997 , ministro dell’Economia , non esita ad abbandonare il video per evitare conflitti di interessi e diventa direttrice generale della sezione di Tf1 (primo canale). Se ne andrà definitivamente nel 2001 per dissapori con l’amministratore delegato. Cieca ai suoi tradimenti per un unico obiettivo, arrivare all’Eliseo. Alcuni sostengono invece che Anne ha un sentimento assoluto e inossidabile verso un uomo che anche con mezzi leciti ha sempre saputo colpire il cuore femminile.
Questo sarebbe stato l’anno della sfida a Sarkozy per L’Eliseo . Sarebbe stato se non ci fosse messa di mezzo una cameriera africana e la sua accusa fasulla di stupro. Una moglie e una figlia sempre al fianco di Dsk.
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