Annotazioni

Creato il 19 maggio 2011 da Maria Chiara

sul divano, in mezzo come sempre.
tv accesa, zapping più o meno nervoso, passando da La signora in giallo già iniziato (ma mentre si fa merenda va anche bene) al giro d'Italia (ma perchè ai velocisti che hanno appena finito la volata, piantano un microfono in bocca per l'intervista? fateli almeno respirare normalmente per cinque minuti, porco cane!) all'attuale, rilassante e stuzzicante paint your life.
prima o poi il maritopreferito troverà le immacolate pareti della sala colorate e stencilate: la QP ha voglia di colorare qualcosa, e cosa di meglio di una bella parete di 4 metri? vedremo.
quella di oggi è stata una giornata normale, niente di extra-ordinario. solo piena di varie cose, lavorative e non.
sei ore di lavoro pregnanti, in cui ha preso 17 chiamate e parlato, mediamente, con circa 5 lobotomizzati, ovvero clienti che non si sa perchè si sono comprati un iPhone4 (sempre lui, maledetto) o un Galaxy o in generale uno smartphone touchscreen (detto anche telefono intelligente con la tastiera digitale, direttamente sullo schermo) che non sanno nemmeno usare.
è di oggi la telefonata "scusi, mi sono comprato un Galassi (Galaxy) ma non riesco a rispondere alle chiamate, che tasto devo schiacciare?".
torna a penna e calamaio, caro!
la QP ovviamente non gli ha detto questo, ma, visto che i suoi "ma quando il display è illuminato non vede i tasti digitali che ci sono?" sono stati stroncati da un "no, non riesco a vederli perchè non riesco a sbloccarlo, a togliere il blocco tasti!" s'è arresa e l'ha sfanculato gentilmente, ovvero "prenda il libretto di istruzioni, è tutto scritto lì! se è in difficoltà, vada al negozio e si faccia aiutare".
l'immediata disattivazione della usim ci sarebbe comunque stata tutta: non è possibile che rimbecilliti di questa portata si comprino telefoni del genere!
ha raccolto la tristezza di un'amica collega, alle perse con un sentimento di abbandono dentro, il secondo nel giro di sei mesi e provocato da due persone diverse. in metro, tornando a casa, con tra le mani due di due di Andrea De Carlo, ha trovato questo passaggio e non ha potuto fare a meno di pensare a lei. domani gliela farà leggere.
"lo so come ti senti. è come essere dietro un vetro, non puoi toccare niente di quello che vedi. ho passato tre quarti della mia vita chiuso fuori, finchè ho capito che l'unico modo è romperlo. e se hai paura di farti male prova a immaginarti di essere già vecchio e quasi morto, pieno di rimpianti"
è tornata a casa trovandola vuota, senza stupirsene comunque, lo sapeva già: il maritopreferito da questa mattina è nuovamente in giro per lavoro e tornerà sabato pomeriggio. questa trasferta, breve, della durata classica, arriva dopo una decina di giorni dalla precedente, durata una settimana intera e che dal giorno del matrimonio non li aveva mai visti stare così lontani l'uno dall'altra.
ma oggi è già giovedì pomeriggio e sabato arriva velocemente.
infine per stasera c'è in programma una cena occhi negli occhi con la tv (cenare da sola in cucina, con la radio accesa, guardando il muro davanti...naaaaaaaa) e con nel lettore dvd o apollo 13 o julia&julie;, che tanto domani la sveglia suona giusto per scendere dal materasso e prendersi cura di se stesse, che il lavoro inizia alle 17!
MC

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