Annuncio di lavoro: esclusi i meridionali

Un annuncio di lavoro pubblicato su un portale appositamente dedicato si può tramutare in una becera offesa, in un insulto gratuito ad un’intera popolazione, quella dell’Italia Meridionale. In  passato, ai tempi dell’emigrazione di massa degli anni ’60 e ’70, simili frasi erano la triste “regola” nel Nord Italia e in Germania, laddove erano maggiori i flussi di emigranti del Sud ed era comune leggere “Non si fittano case ai Meridionali”. Sono trascorsi quasi cinquant’anni da allora, ma sembra proprio che nulla sia cambiato o, perlomeno, ben poco. Si tratta, anche in questo caso, di un insulto vero e proprio, implicito nel suo essere “velato ma non troppo” che proviene dalla “civile” Firenze, culla della cultura italiana. Ecco perché tutto questo risulta essere ancora più grave e fastidioso ed in poco tempo la notizia si sta diffondendo sul web, fra l’indignazione crescente da parte dei meridionali e di tutti coloro che possono contare su un banale buonsenso e sulla più comune decenza. L’annuncio “incriminato” è apparso su Ebay e, poi, è stato riportato anche diversi portali online di Firenze: “Cercasi baristi a tempo indeterminato, astenersi meridionali”. Proprio così.

Nello specifico, l’annuncio elenca le caratteristiche ricercate per i potenziali baristi banconieri della “prestigiosa Location del centro storico”: conoscenza della lingua inglese e del settore enogastronomico, motivazione e passione per il lavoro ma poi, dulcis in fundo, “No stranieri, no Sud Italia”.

Discriminazione vera e propria, che lascia spazio soltanto ad un profondo senso di indignazione per il solo fatto di essere costretti ad assistere a simili atteggiamenti da parte di coloro che si ritengono “superiori” e che, di contro, ritengono “inferiore” o “non adatto” coloro che abitano le Regioni Meridionali, in virtù di assurde considerazioni che procedono sempre di pari passo a vergognosi luoghi comuni. Perché un barista Meridionale appassionato e competente nel settore enogastronomico, che conosca l’inglese (e perché no anche altre cinque lingue) non può lavorare in una lussuosa location del centro di Firenze? Domanda retorica, ovviamente.

Eppure, nel 2014 si è ancora costretti a fare i conti con una siffatta mentalità, con atteggiamenti del genere che non possono che suscitare risentimento e sgomento ed, in primis, devono suscitarlo ai tanti fiorentini e ai tanti italiani “del Nord” che rifuggono a questo genere di affermazioni ben consapevoli che le caratteristiche individuali e le capacità lavorative di certo non vengono determinate dall’origine geografica e che, in ogni parte del mondo, possono esservi baristi, impiegati, medici, insegnanti (e così via) validi e non validi.  L’auspicio è che siano gli stessi abitanti di Firenze e gli italiani in generale a farsi promotori di iniziative di boicottaggio nei confronti di coloro che portano avanti una mentalità tanto becera.

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