- Per questo vi consiglio di puntare sulle piccole case editrici, quelle di nicchia – spiega l’editor di successo: – Almeno lì sarete coccolati, quando uscirà il vostro primo libro, perché lo scrittore, in fondo, è solo un bambinetto viziato, ah ah ah! -
- Ma come, questo ci sta insultando, e noi l’abbiamo pure pagato? – bisbiglia un’altra ragazza. È una studentessa di Filosofia, e non ha scritto nessun racconto sul tema “Oggi nel paese dei balocchi è cominciato il corso di scrittura creativa”, perché non voleva essere giudicata.
- Devono succedere cose entusiasmanti nei vostri racconti e nei romanzi. Potete usare il dialetto, potete fare quello che volete con lo stile, ma devono succedere cose sensazionali, chiaro? Per esempio, un leone che si dondola su di una sedia a rotelle può essere un’idea: come ha fatto la sedia ad arrivare nella giungla? E perché il leone ci si dondola? Magari, il leone potrebbe cullare i suoi figlioletti sulla sedia, e chissà…
Risate in aula. Per la prossima ora ci si dovrà spostare. Non più il sotterraneo, ma si salirà su fino alle vette della sala Farnesina, ex chiesa sconsacrata, col tetto pericolante e le travi messe di sbieco.
La ragazza Pinocchio comincia a radunare i suoi libri. “Questa prima ora è passata presto!”, pensa. La ragazza di Filosofia cerca di attaccare bottone con l’insegnante e con la ragazza semi-analfabeta Harmony, mentre il laureando di Lettere riflette: “Lunedì ho lezione di Ferroni, sicuramente non farà di questi discorsi”.
- Allora, vi propongo una cosa: prendete i vostri bei racconti, belli si fa per dire, eh eh, e riscriveteli! Osate osate osate! Dovete esasperare, creare una storia, voi dovete pensare che TUTTO È GIÁ STATO SCRI
TTO. Tante volte, più volte, ora ci vogliono storie surreali, insolite, paradossi. I Dolori del giovane Werther li ha scritti Goethe, e Foscolo l’ha riscritti, non vi nutrite di quelli! La trama dev’essere sorprendente. Voglio sentire i vostri racconti e rimanere a bocca aperta, ok? Continui colpi di scena, ad esempio. Certo, questo se volete scrivere romanzi! Se invece volete scrivere un saggio sulla quantità di ore di lavoro quotidiane di una formica non ho nulla in contrario. Lì, potete fare di testa vostra come vi pare, io non ci entro…ma se sono i romanzi che vi interessano, ciò che volete scrivere, o i racconti, al limite, dovete mettervi dal punto di vista del protagonista, giustificare i suoi pensieri e le sue azioni anche se è un ladro, per esempio, anche qualcosa di cattivo può andar bene purché sia…originale! -- Ho capito, questo ci vuole far riscrivere i libri alla Stephen King – bisbiglia lo studente di Lettere, deluso.
Dal blog di Massimo Cavezzali
http://massimocavezzali.blogspot.it/
Anonima Scrittori. Settimo episodio. Se gli editori scommettono su Totti