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Anoressia e bellezza

Creato il 29 novembre 2009 da Zoe
l'affermazione di Kate Moss a proposito del sapore della magrezza ha sollevato le polemiche dei ben pensanti e provocato una pioggia di post tra le bloggers. io trovo che tutto questo parlare di anoressia abbia reso la parola fin troppo familiare. credo bisogni abbandonare questa superficialità, cercare di penetrare i problemi un po' più a fondo. pensare. l'anoressia è una malattia. non saranno le parole di una bella modella magra a far ammalare una ragazza fragile. si parla di modelli sbagliati, ci si chiede quale sia la vera bellezza, si fa confusione. non si diventa anoressiche per aver visto una fotografia all'angolo di una strada. al massimo, si abolisce la cioccolata. l'anoressia è una malattia che può nascere dove c'è benessere, anoressica non sarà una ragazza cui i genitori non possono offrire nulla da mangiare. è per questo che l'anoressia è una malattia dei nostri tempi, della nostra europa. far dipendere le sorti di tante vite dalle parole di una modella, o dalle tendenze delle passerelle, mi sembra davvero privo di senso. i canoni di bellezza sono altra cosa. riguardo a questi, io trovo che la bellezza si sia democratizzata, tutt'altro che divenuta un imperativo avvilente e pericoloso. se oggi tante ragazze seguono diete rigorose e vanno in palestra, significa che hanno una possibilità in più di sentirsi belle. la varietà non è mai esistita, i canoni sono sempre stati univoci. solo che essere magre è alla portata della maggior parte di noi, avere gli occhi azzurri no. è questa differenza che fa urlare al delirio collettivo e all'appiattimento dei modelli. è solo la maggiore accessibilità del modello stesso. con questo, non voglio spezzare alcuna lancia in favore della pubblicizzazione di una forma fisica che non è sana e che è tutt'altro che bella, (penso agli eccessi di certe top model, cui trovo non dovrebbe essere data troppa visibilità), ma, piuttosto, invitare a riflettere sul fatto che le malattie vanno trattate come tali, senza puntare il dito contro nessuno.

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