Proprio per questo motivo, Lunedì 14 l’associazione Korakanè – una realtà che dà voce alle famiglie dei ragazzi afflitti da bulimia e anoressia – ha incontrato il sindaco Accorinti a Palazzo Zanca, chiedendo al primo cittadino un impegno effettivo, una concreta azione diplomatica presso le istituzioni regionali. “Non possiamo fare come gli struzzi, bisogna dar voce al nostro malessere. Non possiamo ignorare il diritto alla tutela della salute, un diritto costituzionale, sospendendo e riattivando ciclicamente un servizio che è di vitale importanza non solo per i messinesi, ma per i siciliani e per i calabresi tutti”, ha affermato in un colloquio con noi la presidente Rita Sasso. Accorinti ha ascoltato attentamente le istanze dell’associazione, promettendo il supporto della giunta: oltre alla prevenzione, serve la cura vera e propria per chi è affetto da questi disturbi e le istituzioni non possono restare silenti spettatori di fronte a patologie che reclamano qualcosa in più della mera assistenza ambulatoriale.
Colpisce, in tal senso, la testimonianza di F.M.: “Ero soddisfatta ed orgogliosa di quei chili che andavano via. Ma poi, col tempo, ho capito che l’unica cosa che scendeva non era un numero, ma me stessa, quello che ero, quello che volevo essere, quello che volevo diventare, quello cui ambivo. Stavo perdendo di vista la mia anima”. Le fa eco M.T.F., che non a caso pone l’attenzione sull’importanza strategica del Cerchio e sulle incognite a venire: “E’ un problema che avanza, che ci divora, vogliamo sapere verso quale futuro intendano destinarci”.G.L.
Venerdì 18 aprile 2014