Esce a luglio 2013 per Edizioni Clandestine il libro I trapezisti stanchi di Michele Brognoli, autore dalla grande capacità di analizzare e descrivere in modo intenso e tagliente anche le situazioni più banali.
I trapezisti del circo volteggiano in modo perfetto, si staccano con eleganza dalla piattaforma, si librano in aria. Il loro è uno slancio mirato e preciso, indirizzato verso un altro slancio mirato e preciso, entrambi supportati da attrezzature mirate e precise, in un contesto organizzato in modo mirato e preciso. E poi la presa, il dondolio e il distacco, mirati e precisi. Così dovrebbe essere la vita, piena di slanci ben studiati, approdi e nuovi slanci.
E invece noi siamo diventati trapezisti stanchi, perché non abbiamo quell’elasticità emotiva che ci permette di resistere ai sobbalzi, ai continui incontri e addii della vita. Non sempre il lavoro di vivere, gli slanci, gli sforzi, ci riconducono infatti alla presa.
Il libro indaga sulla condizione tipica della sopravvivenza quotidiana, sui sogni che continuiamo a inseguire anche se già tramontati, sulle nostre responsabilità, sulle nostre miserie, i nostri rimpianti. Dov’è la realtà e quella giusta dimensione di quel rifrangersi netto, di quel restare sempre bambini, di quel tentare recidivo? Dov’è che dovremmo essere e stare? È vero che ognuno ha un sentiero segnato da percorrere con velocità e soste prescelte? O siamo forse capitani coraggiosi di navi senza equipaggio, la cui rotta è uno svolgersi a volte improvvisamente perfetto, a volte perfettamente improvvisato? E c’è, se c’è, un momento in cui ci eleveremo al di sopra delle improvvisazioni che formano le convinzioni del nostro carattere e delle nostre scelte ? E ancora: è davvero la vita un cammino diversificato per giungere a qualcosa? O siamo più semplicemente dei cani da tartufo raffreddati?
È vero, le strade sono fatte per essere percorse, ma basta commettere un minimo sbaglio e le nostre certezze non sono più tali. Così preferiamo limitarci a osservare. A guardare in silenzio e immobili il film della nostra vita. A ricordare, ripensare, rivalutare, rimpiangere il passato, come se quello che siamo ora fosse la parte meno importante. Invece, come afferma Michele Brognoli, se abbiamo dei bei ricordi delle partite a calcio nell’ora d’aria, non si deve avere per forza nostalgia del tempo passato in galera.