Andrea Maggi è un grande appassionato di storia. Morte all’Acropoli è il suo primo romanzo, un giallo storico ambientato nell’antica Grecia. Un esordio entusiasmante. Suspense, tensione, intrigo. Due protagonisti coraggiosi, affascinanti, astuti. E sullo sfondo la mitica Atene antica, le sue divinità, i suoi traffici, le sue piazze, la sua sete di vendetta. Il thriller incontra la storia, la letteratura ha scoperto un nuovo talento.
Dietro ogni vittima, un carnefice. Dietro ogni carnefice, un sacrificio. Dietro ogni sacrificio, una condanna. Titolo: Morte all’AcropoliAutore: Andrea MaggiEditore: GarzantiPagine: 288Prezzo: 14,90In libreria dal 5 giugno 2014
«Andrea Maggi possiede capacità, entusiasmo e rigore storico inusuali che gli consentono di condurre per mano il lettore alla ricerca di un tesoro leggendario. Ma state in guardia: il suo entusiasmo è contagioso.»
Marco Buticchi
La trama
Atene, IV secolo a.C. È una notte di plenilunio. Il Partenone, che svetta sulla cima dell’Acropoli, è circondato da una luce argentea. In una brulla radura un uomo giace morto accanto a un antico altare. Sul corpo profonde lacerazioni. Un attacco che sembra più opera di una bestia che di un essere umano. Per questo tutta la città punta il dito contro Eurifemo, che da sempre viene accusato di essere un licantropo. C’è solo una persona che è pronta a difenderlo contro tutto e tutti: Apollofane, un mercante di umili origini che ha creato la sua fortuna grazie alle sue capacità e al suo ingegno. Lui sa che è innocente. E finalmente può dare seguito a quella vecchia promessa che unisce i loro destini. Ma affrontare gli abili avvocati ateniesi per dimostrare che Eurifemo non è il colpevole non è impresa facile. L’unica in grado di aiutarlo è l’etera Filossena, dagli occhi verdi come lo smeraldo più puro. Una delle poche donne di Atene che ha potuto studiare conquistando la sua indipendenza. Saggia e di grande fascino, è una filosofa stimata al pari di un uomo. Le indagini proseguono difficoltose mentre tutta la città è sconvolta per il furto del Tesoro dell’Acropoli. Proprio ora che c’è bisogno di denaro per finanziare il lungo e sanguinoso assedio alla fortezza degli odiati nemici: i macedoni. Nel caos generale, Apollofane e Filossena fanno domande, cercano indizi. Eppure tutto è più pericoloso di quanto immaginassero. Qualcuno vuole metterli a tacere attentando alla loro vita. Hanno poco tempo per ricostruire l’intricato puzzle. Un puzzle dove nemmeno il più piccolo particolare deve sfuggire. Quando capiscono che la verità può far tremare le fondamenta dell’intera Atene, non possono più fermarsi. L’omicidio dev’essere punito.
«Un ululato squarciò il silenzio della notte. Sulla cima dell’Acropoli, le due sentinelle che sonnecchiavano di guardia al Partenone trasalirono. Il cielo era avaro di stelle. La luna piena irradiava tutta Atene con il suo pallido chiarore. Una raffica di vento mulinò all’interno della sacra cinta muraria. Un fischio sinistro echeggiò rabbioso tra le colonne del tempio. I due si scambiarono un’occhiata carica di terrore. Sapevano che il loro dovere era vegliare sul tempio di Atena. Ma Phobos, il dio della paura, si insinuò nei loro animi.»